Repubblica-Bari-Elementari, direttori in rivolta
Bocciata l'ipotesi di attingere ai fondi per l'autonomia in mancanza dei soldi promessi dalla Moratti Elementari, direttori in rivolta In 67 dicono no a Fiori: "Sperimentazione coi fichi...
Bocciata l'ipotesi di attingere ai fondi per l'autonomia in mancanza dei soldi promessi dalla Moratti
Elementari, direttori in rivolta
In 67 dicono no a Fiori: "Sperimentazione coi fichi secchi"
ANNA GRITTANI
Questa volta la reazione è durissima. I dirigenti didattici delle scuole elementari della provincia di Bari non applicheranno la riforma. In un documento diffuso ieri esprimono a chiare lettere la loro decisione: procederanno "mantenendo l'organizzazione dei moduli così come prevista dalla normativa consolidata", perché considerano "le indicazioni nazionali un documento provvisorio e non prescrittivo". Uniche eccezioni ammesse, l'inglese e l'informatica in prima e in seconda elementare, processo peraltro "cominciato da tempo". Dunque a Bari niente maestro tutor e neanche nuovi programmi nelle scuole primarie (nuovo nome delle elementari). In mancanza dei decreti attuativi della riforma i capi di istituto non intendono avviare la sperimentazione alla quale sono stati invitati dal Miur e dalla Direzione scolastica regionale.
La decisione è stata presa nel corso di un'assemblea sindacale dei dirigenti, convocata martedì da Cgil, Cisl e Uil della scuola nel 26° circolo didattico "Monte S. Michele" di Bari. Da una parte i responsabili provinciali per la categoria dei dirigenti: Carlo De Santis della Cgil, Claudio Grosso della Cisl e Vincenzo Fiorentino della Uil. Dall'altra una platea di 67 capi di istituto, più della metà dei dirigenti delle scuole elementari della provincia di Bari. Comune, la preoccupazione per delle "innovazioni che si stanno attuando in maniera confusa". Confusione per i collegi dei docenti chiamati a deliberare proprio in questi giorni, e delle famiglie che, scrivono i dirigenti, "vengono investite da messaggi che danno per compiuta una riforma che invece è sostanzialmente ferma". Non ultima la preoccupazione per i fondi. Per la riforma non esiste finanziamento, c'è soltanto il dirottamento del 50 per cento delle risorse che vengono assegnate alle scuole primarie a supporto dell'offerta formativa, grazie all'autonomia. Con il rifiuto a sperimentare maestro tutor e programmi didattici della riforma, i dirigenti temono di perdere questi fondi, ecco perché chiedono all'Ufficio scolastico regionale di interpretare correttamente una circolare ministeriale (la 66 dei 31 luglio) nella quale, secondo l'interpretazione dei capi d'istituto è chiaro che i fondi "vanno assegnati a tutte le scuole che intendono realizzare l'alfabetizzazione informatica e nella lingua inglese".
Sui motivi di una posizione così netta e concorde, è chiarissimo Claudio Grosso, responsabile sindacale della Cisl: "Non c'è alcuna chiarezza, nella proposta di sperimentazione. In una scuola occorre mettere in moto un'organizzazione amministrativa e didattica, nella quale è fondamentale l'aggiornamento del personale. E questo non c'è stato".
Salvatore Roccella, dirigente dell'8° circolo di Carbonara, faceva parte della platea dei 67 dirigenti scolastici. "Siamo perplessi e preoccupati '#8211; dice '#8211; per delle innovazioni che si stanno attuando in maniera confusa. Non ci sono i decreti attuativi e si cerca di sopperire con un decreto ministeriale e con una serie di circolari, che più che chiarire, riescono solo a confondere. Così quest'anno la legge Moratti sarà una riforma a metà che vede la convivenza nella scuola di vecchio e nuovo. Le prime e le seconde con la sperimentazione, terze, quarte e quinte con i programmi dell'85". E poi racconta il clima di questi giorni. "Si vuole introdurre la riforma con circolari che si rincorrono e che per di più occorre interpretare. I nostri ormai sono incontri di esegesi delle circolari, che invece dovrebbero essere chiare".
Contro il decreto ministeriale e una delle circolari hanno fatto ricorso al Tar la Cgil e la Cisl scuola nazionali. Questo ha indotto il ministero ad emanare un'altra circolare. Così, alla vigilia dell'anno che verrà, trionfa la più totale confusione. Ai docenti, il direttore regionale dell'Istruzione Giuseppe Fiori ha chiesto di deliberare sulla sperimentazione. Ma il clima generale è quello raccontato dai dirigenti: "Da parte dei collegi dei docenti c'è la volontà di non aderire per una critica del metodo: questa è una riforma imposta e non proposta, gli operatori della scuola non sono stati sentiti. E poi questi nuovi programmi sono solo bozze. Non c'è nulla di ufficiale".