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Repubblica-Bari-Contro i tagli e la Moratti Puglia, si ferma la scuola-Saltati i progetti per gli stranieri

Domani la manifestazione di tutti i sindacati contro la riforma del governo Contro i tagli e la Moratti Puglia, si ferma la scuola Saltati i progetti per gli stranieri Alba Sasso (Ds): "I f...

23/03/2003
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la Repubblica

Domani la manifestazione di tutti i sindacati contro la riforma del governo
Contro i tagli e la Moratti Puglia, si ferma la scuola
Saltati i progetti per gli stranieri

Alba Sasso (Ds): "I fondi stanziati non bastano a garantire il diritto allo studio"
Alle 10 un sit-in in via Castromediano, davanti alla sede dell'Ufficio scolastico
ANNA GRITTANI

Bari dice addio alla scuola dell'intercultura. In barba al record raggiunto per il prossimo anno scolastico con le iscrizioni di 1297 alunni stranieri nelle scuole elementari di tutta la provincia, sono saltati i progetti per l'integrazione. Vuol dire che non sarà possibile l'alfabetizzazione e l'inserimento dei bambini stranieri nella scuola elementare. È solo il primo effetto dei tagli della finanziaria sugli organici. I progetti infatti erano condotti da 26 insegnanti che, oggi, all'indomani del decreto-scure, diventano "perdenti posto". Vuol dire che dovranno chiedere il trasferimento in altra scuola e rimettersi nel circuito, ritornando anche a fare i pendolari. Un motivo in più per scioperare domani. I sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil e Snals invitano tutti i lavoratori del settore alla mobilitazione per l'investimento nell'istruzione e il rinnovo del contratto (scaduto da 14 mesi).
L'ultimo appello all'adesione è stato lanciato ieri a Bari in una conferenza stampa dai segretari regionali delle quattro sigle, per la Cgil Gianni Milici, per la Cisl Attilio D'Ercole, per la Uil Andrea Misceo (della segreteria provinciale), per lo Snals Fosco Guglielmi. Ma sull'argomento è intervenuta anche Alba Sasso, parlamentare dei ds. "I fondi stanziati - scrive in un comunicato - sono insufficienti per garantire il diritto allo studio: quel diritto che rappresenta un caposaldo per la costruzione della società del futuro". Se la scure che elimina in un sol colpo tutti i docenti per i ragazzi stranieri colpisce soprattutto i comuni di Santeramo, Altamura, Acquaviva e Monopoli, a Modugno, denuncia Lena Gissi della Cisl, è saltato un progetto contro la dispersione scolastica, fondamentale in quel territorio.
Insomma l'applicazione dei tagli, secondo i sindacati, è tutt'altro che sostenibile nella scuola pugliese. La formula dettata dall'Ufficio scolastico (prime classi di 25 alunni, più eliminazione dell'organico funzionale, più cattedre di 18 ore), porta ad un impoverimento insostenibile della scuola pugliese, già messa in ginocchio dai tagli dell'anno scorso. Lo spiega Attilio d'Ercole: "La Puglia ha il rapporto più alto di docenti-alunni sul territorio nazionale. Noi rivendichiamo un ruolo propositivo del direttore regionale dell'istruzione Giuseppe Fiori. Per questo domani alle 10 faremo un sit-in in via Castromediano, davanti alla sede dell'Ufficio scolastico e consegneremo un documento. Vogliamo sensibilizzare l'opinione pubblica ma coinvolgere anche il mondo politico. Se poi non otterremo risposte concrete chiederemo l'intervento del presidente del Consiglio". Ai lavoratori coinvolti, l'invito a dare il segnale che la categoria è compatta.
"Sappiamo che l'astensione dal lavoro costa - dice Andrea Misceo - ma siamo stati costretti ad indire lo sciopero per l'atteggiamento del ministro". "Da gennaio 2002 - incalza il collega Fosco Guglielmi - non ci sono aumenti sullo stipendio, la scuola scoppia di alunni e aumentano i precari, in Italia ce ne sono 120mila, il 10 per cento è di pugliesi. Per questo chiediamo l'adesione in massa dei supplenti, per i quali non ci saranno immissioni in ruolo". "Ci aspettiamo uno scatto di orgoglio - aggiunge Gianni Milici - da parte dell'intera categoria anche perché lo sciopero è unitario proprio per l'esigenza di arginare la deriva. Occorre sollevare l'attenzione delle famiglie per invertire la tendenza del governo". "La vera sfida - osserva D'Ercole - è far capire che il malessere c'è". Accanto alle bandiere Cgil, Cisl, Uil e Snals, sfileranno quelle con i colori dell'arcobaleno perché "solo una scuola pubblica può essere garanzia di pace".


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