Repubblica-BAri-Bonus per le private, 7000 in corsa e la scuola pubblica è in ginocchio

LA PROTESTA
Sindacati uniti contro i premi per chi sceglierà le "paritarie"
Bonus per le private, 7000 in corsa e la scuola pubblica è in ginocchio
"Questa è una riforma imposta a colpi di circolari e priva di copertura finanziaria"

L'effetto del bonus di Stato per la scuola privata, in Puglia, si misura in un numero: 6874. Tanti quanti sono i ragazzi delle scuole elementari, medie e delle prime classi delle superiori (tutte paritarie), secondo le stime dell'anno scolastico appena concluso. Ma gli addetti ai lavori lo considerano solo un dato di partenza: la notizia del bonus alle famiglie determinerà un afflusso ancora più considerevole nelle iscrizioni di settembre e in quelle dei prossimi mesi. L'effetto? Per i sindacati della scuola pugliese Cigl, Cisl, Uil e Snals, un disastro.
Il decreto sul sostegno degli alunni delle scuole paritarie, firmato martedì dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, riguarda elementari, medie e prima classe delle superiori. Le famiglie che ne faranno richiesta riceveranno il contributo attraverso gli uffici postali, qualsiasi sia il loro reddito. Il dettaglio dei numeri svela subito un fatto: se i potenziali fruitori per le scuole elementari paritarie sono 5.486, e per le medie 950, quelli delle superiori risultano essere appena 438, perché tanti sono gli iscritti alle prime. Un dato interessante se paragonato agli alunni di tutte e cinque le classi delle superiori che totalizzano il ragguardevole numero di 3859. I ragazzi delle prime classi delle paritarie sono pochissimi: la maggior parte degli studenti bussa alle porte della scuola privata soprattutto alla fine delle superiori, e sicuramente continuerà a farlo anche senza incentivo. Ecco dunque che il bonus solo per le prime è un incoraggiamento chiaro a scegliere da subito la paritaria.
L'indignazione dei sindacati della scuola pugliese è totale quanto unanime. "Purtroppo lo sapevamo già - dice Maurizio Lembo, segretario generale della Cgil scuola di Bari - abbiamo fatto uno sciopero quando era in discussione la legge finanziaria. La cosa è sempre più odiosa: il finanziamento è alto soprattutto rispetto alle risorse tolte alla scuola pubblica, poi non c'è neanche il velato tentativo di aiutare le persone bisognose. I soldi verranno distribuiti in modo uguale al figlio dell'imprenditore e a quello dell'operaio". Il futuro della scuola pugliese all'indomani del bonus si può anche provare ad immaginare: e il quadro è sconfortante. Lo dipinge Lena Gissi, numero uno della Cisl scuola provinciale: "Sono scandalizzata perché conosco i problemi di tanti docenti delle scuole paritarie della provincia di Bari. Spesso sono maltrattati economicamente e lavorano senza garanzie. Sono costretti a farlo perché anche l'insegnamento nelle paritarie dà punteggio. Con il bonus sarà ancora peggio. Le iscrizioni aumenteranno e con queste i co.co.co. che garantiranno a sempre più docenti pugliesi una retribuzione che a volte non supera le 8mila lire all'ora".
Andrea Misceo, segretario della Uil scuola di Bari, annuncia battaglia: "Vogliamo che anche la scuola pubblica riceva un simile beneficio, perché le risorse dello Stato devono essere distribuite in modo equilibrato, per questo siamo sul piede di guerra". Giuseppina Di Giacomo, segretaria dello Snals provinciale, pensa agli organici: "Il bonus determinerà problemi per la scuola statale. Molti saranno incentivati a scegliere il privato e si ridurranno i posti per gli insegnanti della scuola pubblica, già danneggiati da due anni di mancate immissioni in ruolo. Noi vorremmo fondi per la scuola statale".
(a.gri.)