FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3871357
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa locale » Repubblica/Bari: Ateneo e Politecnico rischio paralisi. Da domani si fermano 900 ricercatori

Repubblica/Bari: Ateneo e Politecnico rischio paralisi. Da domani si fermano 900 ricercatori

La protesta sarà globale: niente attività didattica, ma nemmeno quella di supporto. Contestata la riforma

16/05/2010
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

FRANCESCA RUSSI

Lezioni sospese, esami rinviati e giornate di ricevimento annullate. Da domani Università e Politecnico si bloccheranno per un´intera settimana. A mobilitarsi i 900 ricercatori dei due atenei di Bari, 74 i titolari di cattedra nelle facoltà di Ingegneria ed Architettura, 800 invece gli universitari della Aldo Moro. Hanno proclamato lo stato di agitazione contro il nuovo disegno di legge sul riordino della docenza firmato dal ministro Gelmini e attualmente in discussione nella Commissione Istruzione del Senato.

"Una riforma dell´Università è sicuramente necessaria - scrivono nel documento approvato dal coordinamento - ma sono troppe le incongruenze del disegno di legge che, insieme ai tagli al sistema universitario predisposti dalla legge 133, rischia di colpire profondamente la qualità dell´offerta formativa e della ricerca, in particolare negli atenei del Sud". Tra le norme contestate c´è quella che introduce la figura del ricercatore a tempo determinato: trascorsi sei anni ed ottenuta l´abilitazione, gli atenei possono procedere alla chiamata diretta del ricercatore con funzioni di professore associato. Ma in assenza di budget e alla luce dei tagli e del buco di bilancio da 52 milioni di euro dell´università di Bari, la stabilizzazione resta una chimera.

"Ci condannano ad un futuro di precarietà - protesta Anna Rita Taronna di Scienze della Formazione - per questo abbiamo dichiarato la nostra indisponibilità ad assumere incarichi didattici a partire dal prossimo anno accademico". L´offerta formativa del 2010/2011 è legata dunque alla minaccia dei ricercatori: se decideranno di non salire in cattedra, verranno meno i requisiti minimi della docenza necessari per l´attivazione dei corsi di laurea. In 900 infatti ricoprono quasi il 40% di tutta l´attività didattica, anche insegnamenti fondamentali che non dovrebbero essere di loro competenza, ma non hanno lo status giuridico di docenti. Lo sciopero bianco rischia così di paralizzare nel prossimo autunno tutte le attività accademiche. Gli studenti che avrebbero dovuto sostenere esoneri o esami dal 17 al 22 maggio dovranno rinviare le prove, chiusi studi, laboratori ed uffici.

Martedì dibattito sulla riforma alla facoltà di Giurisprudenza con i rettori degli atenei pugliesi, il presidente della Regione Nichi Vendola e l´assessore al Diritto allo studio Alba Sasso. Subito dopo sarà occupato simbolicamente per alcune ore il rettorato di piazza Umberto. Mercoledì invece i ricercatori si spostano a Roma per la manifestazione nazionale davanti al Parlamento. Giovedì e venerdì assemblee pubbliche aperte a studenti, genitori e docenti nelle aule di Farmacia al campus, i ricercatori presenteranno i risultati dei loro studi: il 20 sarà il turno delle ricerche scientifiche, il 21 spazio ai lavori umanistici.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL