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Repubblica-Bari-Abbracciamo la nostra scuola

Email e Sms: il popolo del girotondo prepara l'assedio Domani pomeriggio alle 16 in via Re David la manifestazione contro la riforma Moratti e in difesa del "pubblico" "Abbracciamo la nostra scuola"...

13/04/2002
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la Repubblica

Email e Sms: il popolo del girotondo prepara l'assedio Domani pomeriggio alle 16 in via Re David la manifestazione contro la riforma Moratti e in difesa del "pubblico"
"Abbracciamo la nostra scuola"

ANNA GRITTANI

Sarà immenso il girotondo attorno al Provveditorato di Bari, se già ieri oltre 500 persone avevano mandato email ed sms di adesione. Un grande vortice giocoso per abbracciare un'istituzione, oggi chiamata Csa, che è un pilastro dell'istruzione barese. Domani alle 16 saranno tutti lì, in via Re David 178, e grideranno lo slogan "Istruzione pubblica per tutti, per tutto" perché il Provveditorato è un valore simbolo della democrazia italiana. Di quella democrazia che i girotondi difendono, con la loro protesta silenziosa, sottilmente ironica, sostanzialmente passionale. Una specie di magia, dietro la quale non si nasconde nessun piano strategico o organizzativo. Un'idea rubata ai bambini che ha avuto a Bari il grandissimo potere di riportare alla partecipazione attiva, "quelle che erano solo coscienze individuali".
Dice così a "Repubblica" Giusi Giannelli, che con Michele Cecere, sta mandando email e sms a tutta la città per invitarla al girotondo. "La disorganizzazione è la forma in cui si ritrovano tutti i soggetti coinvolti. Il genitore, ad esempio, viene perché l'anno prossimo suo figlio non potrà fare il tempo pieno". Il precario perché non avrà più la cattedra, lo studente per lottare contro la scuola delle differenze. L'insegnante di ruolo e il dirigente gireranno perché nessuno ha chiesto il loro parere sulla riforma, i ricercatori perché non ne possono più di vedersi tagliare fondi solo perché non studiano per il mercato. Ma la scuola coinvolge in realtà la società intera e non è detto che si debba essere insegnanti, genitori o ricercatori per partecipare al girotondo. La stessa Giusi Giannelli, che con Michele Cecere ne è l'artefice, nella vita si occupa di comunicazione. Racconta così l'origine di questo girotondo tutto scolastico. "Il 23 marzo eravamo a Roma. C'era un incontro tra tutti i girotondini italiani. È stato allora che Daria Colombo ha detto di essere stata subissata di email in difesa della scuola, dell'università, della ricerca. L'istruzione è un problema di tenuta democratica, di fatti il nostro slogan colpisce perché allude alla gratuità dell'istruzione (per tutti), e alla complessità dell'individuo (per tutto)".
"L'istruzione continua deve costruire la personalità. È questo il suo compito civile. Chiedere, come vuole la riforma, di avere a 13 anni un'idea di sé definita, non costituisce civiltà". Argomenti di cui ieri si sera si è parlato anche durante il forum per la scuola pubblica nel liceo "Socrate". Un incontro al quale hanno partecipato docenti, studenti e genitori per programmare le azioni future e anche per parlare del girotondo. E pensare, che a Bari, tutto è iniziato per caso durante una cena tra amici, a casa di Giusi. L'urlo di Moretti "bucava" lo schermo. Fu allora che tutti si guardarono in faccia: "A Bari non si fa niente". Il giorno dopo nella casella di posta elettronica c'era un email. Era di Michele Cecere. "Ci è sembrato un segno del destino" dice Giusi, e già pensa a un altro slogan, tutto barese.


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