Repubblic/Torino: "Esami di riparazione a rischio posticipiamo l´anno scolastico"
I presidi scrivono a Regione e direzione: poco tempo per studiare e per organizzare i docenti
Tra maturità, ferie e corsi meglio riprendere le lezioni non prima del 15 settembre "E´ l´unica soluzione"
Farina: "Concordo sul metodo con il ministro ma è massacrante il ritmo a cui siamo ormai costretti"
TIZIANA CATENAZZO
Tornare a scuola non prima del 15 settembre. Lo chiedono le scuole piemontesi in una lettera già inviata alla Regione, a cui spetta ogni anno di determinare il calendario delle lezioni, oltre che all´Ufficio scolastico regionale, alla Provincia e alle associazioni scolastiche (Asapi, Andis, Anp), ai sindacati e alle associazioni dei genitori. «Ritardare l´avvio del prossimo anno ci pare l´unica soluzione possibile», hanno spiegato i dirigenti, fra cui Tommaso De Luca, Fulvio Allegramente, Emanuela Ainardi, Sergio Blazina, Paola Gasco, Giuseppe Pipitone, Silvia Sanseverino, Chiara Alpestre. Sotto l´albero, giorni di grandi affanni vista l´urgenza pre-vacanziera di convocare d´urgenza i collegi per discutere il nuovo decreto Fioroni sui recuperi, e stabilire, scuola per scuola, criteri e modalità per la verifica di fine anno. Se non si tratta del vecchio esame di riparazione, è certo comunque che in molte scuole le verifiche si svolgeranno nei primi giorni di settembre: «Per molteplici motivi - si legge nella lettera - subito dopo gli scrutini di giugno, molti docenti sono impegnati negli esami di stato; nella seconda metà di luglio, conclusi gli interventi di recupero, inizia la fase in cui i lavoratori della scuola fruiscono del congedo ordinario; agli studenti il cui giudizio è stato sospeso è opportuno offrire un periodo più ampio possibile di studio personale; ad agosto, moltissimi genitori fruiscono delle ferie».
Gli esami a settembre comportano però tempi strettissimi per le scuole, per la successiva ridefinizione del numero delle classi, e l´organizzare dell´organico. Per le famiglie, problemi nel caso in cui, fallito l´esame, vogliano iscrivere i figli altrove. «Il prossimo calendario scolastico non può ignorare queste nuove esigenze», aggiunge De Luca, preside del Plana. Dal Santorre di Santarosa, la preside Giovanna Farina: «Ci sono l´organico, l´orario, la formazione delle classi… E´ massacrante il ritmo a cui siamo costretti, abbiamo sempre il fiato sul collo. Noi ad esempio dovremo comunque fare le verifiche finali entro luglio, perché da noi a settembre abbiamo altri esami, quelli di idoneità. Sono d´accordo col ministro di far intendere il recupero come momento formativo importante, ma le famiglie devono essere informate: non si può pensare, ad esempio, che con i recuperi di 15 giorni si potranno colmare lacune accumulate durante tutto l´anno, sarebbe assurdo». E rispetto alle risorse? Cosa succederà se gli insegnanti della classe, o della scuola, rifiuteranno gli straordinari? Si ricorrerà agli esterni, pescando dalle graduatorie di istituto oppure chiedendo aiuto alle associazioni. «Sui fondi e le risorse non ci sono ancora definizioni e certezze - aggiunge Alma Concati, preside del Beccari - noi utilizzeremo come possibile i nostri docenti, con recuperi che coinvolgano gruppi omogenei di studenti. Certo gli insegnanti, anche esterni alla classe, dovranno essere particolarmente competenti: il recupero non è un semplice ripasso, o un approfondimento degli argomenti, ma mira a colmare lacune gravi: la ripresa efficace della materia che magari i ragazzi non riescono ad affrontare, a capire, ad assimilare».