Quotidiano Calabria-Presidi in guerra vogliono il contratto
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Presidi in guerra vogliono il contratto
Roma - Un nuovo fronte di battaglia nella scuola. Dopo la protesta degli insegnanti per il rinnovo del contratto di lavoro sfociata nelle manifestazioni di lunedi' 24 marzo, e' la volta di presidi e dirigenti. Che mercoledi' prossimo, il 2 aprile, si incontreranno a Roma per un'assemblea nazionale dalla quale si levera' alta la voce "in difesa e per la valorizzazione della scuola pubblica e per il contratto della dirigenza scolastica".
Nodi della vertenza: i tagli del personale e delle risorse, la precarizzazione del personale, la richiesta del bando di concorso ordinario dei dirigenti scolastici e di un piano di investimenti pluriennali "che valorizzi la scuola dell'autonomia e del suo personale, in primo luogo dei dirigenti scolastici". Dalla fine del dicembre 2001, e' infatti scaduto il contratto della dirigenza e non sono state stanziate le risorse finanziarie ne' e' stato ancora emanato l'atto di indirizzo per il rinnovo.
C'e' dunque una situazione di pesante incertezza e di precariato della quale i presidi si lamentano. Tra l'altro, sulla dirigenza scolastica il Tar del Lazio "ha dato torto al ministero dell'Istruzione e ragione alla Cgil", fa sapere Enrico Panini, leader della Cgil-Scuola, ricordando che la questione della "riguarda alcune migliaia di posti liberi da capo di istituto e decine di migliaia di docenti con almeno sette anni di servizio".
Cosi', il ministero non avrebbe bandito il concorso ordinario a posti di dirigente "preferendo lasciare al precariato e all'incertezza la direzione di diverse miglaia di scuole".
Elisabetta Martorelli