Puglia. 2014, fuga dalla scuola
meno iscrizioni e meno docenti. Drammatici i dati resi noti dalla Flc della Cgil. Che lancia l'idea di un progetto regionale rivolto ai Neet, i giovani senza titoli di studio e senza lavoro
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Calano le iscrizioni e diminuisce l'organico del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria.
I dati della Flc (Federazione lavoratori della conoscenza) della Cgil parlano chiaro: nell'anno scolastico 2014-2015 i posti in organico di diritto in Puglia si ridurranno di 61 unità nella scuola dell’infanzia e di 198 nella scuola primaria, a causa di una perdita, di oltre 1.500 alunni nell’infanzia e 3.200 nella primaria.
Nella scuola primaria - riposta la confederazione sindacale - si rafforza ulteriormente il tempo pieno, con una tendenza che dura ormai ininterrotta da parecchi anni; dal 16,39% dello scorso anno passa ad interessare il 17,09% delle classi. «Dato - commenta la Cgil - che conferma un gradimento molto alto delle famiglie nei confronti di questo modello di tempo scuola e conferma la bontà delle nostre battaglie per continuare a difenderlo, insieme a quelle amministrazioni comunali che, pur tra mille ristrettezze, si sforzano di assicurare i necessari servizi di supporto (mensa e trasporto)».
Forte si prevede anche il calo del numero degli alunni nella secondaria di primo grado, con altri prevedibili e consistenti tagli.
Il calo delle iscrizioni caratterizza soprattutto le regioni meridionali e per il sindacato non può che dipendere, «oltre che dal crollo delle nascite, anche dall’esodo di tante giovani famiglie verso altre regioni: nel silenzio mediatico è già ripartito, ormai da qualche anno, un grande flusso di emigrazione dal Sud del paese».
E cattive notizie giungono anche sul fronte universitario. L'Anvur, Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e la ricerca, denuncia un calo delle immatricolazioni che nel Mezzogiorno arriva fino al 30% a fronte del 10% del Nord. «Sembra quasi che i giovani del Mezzogiorno abbiano smesso di considerare la formazione come un’opportunità di crescita per sé e per i propri figli», commenta la Cgil.
La ricetta della Flc passa dalla Regione. Il sindacato propone di investire in un grande progetto di recupero delle decine di migliaia di giovani inoccupati e fuori da tutti i percorsi di studio e formazione, i cosiddetti Neet (Not -engaged - in Education, Employment or Training), la cui percentuale si avvicina in Puglia al 30% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni.