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Preside in prestito in 180 scuole piemontesi

I sindacati: concorso in ritardo, già ora troppe reggenze

08/06/2011
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La Stampa

MARIA TERESA MARTINENGO

 

Sono almeno 180 in Piemonte le scuole che affronteranno il prossimo anno scolastico prive di un dirigente titolare. Poco meno di un terzo di tutti gli istituti dovrà, di conseguenza, condividere il proprio preside con un’altra scuola. Solo a Torino saranno 75 le sedi vacanti, tra queste Boselli, Passoni, Santorre di Santarosa, Segrè, Russel-Moro, dove i dirigenti Franco Pessana, Paola Ravetti, Giovanna Farina, Carlo Maria Musilli, Rita Marrone andranno in pensione a fine agosto. A Cuneo saranno 38, ad Alessandria 25, 10 a Biella, Novara, Verbania, 8 ad Asti, 6 a Vercelli (all’elenco mancano alcuni casi «in sospeso»).

«Sono grato ai presidi che si sottopongono ad un ulteriore carico di lavoro - dice il direttore generale del Miur in Piemonte Francesco De Sanctis -. So che non è facile guidare due scuole, ma finora hanno dato prova, lavorando sodo, di saper mantenere entrambe ad un livello di qualità nonostante le difficoltà». De Sanctis ammette che «con i presidi a tempo pieno la qualità aumenta, ma speriamo davvero che il 2011/12 sia l’ultimo anno di difficoltà: il concorso per coprire i posti vacanti sta per partire, in settembre si terranno le prime prove». Le previsioni parlano di tremila possibili domande (all’ultimo concorso ordinario, nel 2005, erano state 1500).

Nei sindacati di categoria le preoccupazioni non mancano. A cominciare dal ritardo del concorso. «È difficile che si arrivi a concludere l’iter in tempo per l’inizio dell’anno scolastico 2012/13 - dice Mario Perrini, presidente regionale Anp - e il Piemonte è una delle regioni con più reggenze... Anche per questo speriamo che il ministero dell’Economia sblocchi la situazione, sospesa, di chi ha chiesto di lavorare fino ai 67 anni».

Lorenza Patriarca, coordinatore Dirigenti scolastici Uil, mette in evidenza una difficoltà nella difficoltà: «Attualmente non tutte le scuole ottengono il “distacco” del vicario fondamentale in caso di dirigente reggente - ma solo quelle che hanno caratteristiche di particolare complessità. Chiediamo che questo ostacolo sia superato». Lorenza Patriarca sottolinea anche «la complessiva sofferenza rispetto ai quadri direttivi: in tutta la regione sono rimasti solo due ispettori e siamo carenti di direttori amministrativi».

Giovanni Battista Cattaneo, coordinatore regionale dirigenti Cisl: «Speriamo che ce ne tocchi una sola di reggenza, perché da qualche tempo c’è chi ne ha avuta una seconda. Forse sarà solo per pochi mesi, ma certo non è un bel segnale. Il concorso doveva uscire il 1˚ giugno, oggi è l’8. Il 15 settembre sono previsti i test selettivi, a fine ottobre le prove scritte. Speriamo di farcela».

Emanuela Zoia, responsabile dei dirigenti scolastici FlcCgil, rileva che in questo momento «chi di noi è alle medie e ha una reggenza è già impegnato in tre scuole: la sua, quella che gli è stata assegnata e quella in cui è presidente della commissione d’esame. È difficile non essere preoccupati. Se questo concorso non esce, finirà che per ogni dirigente sarà la norma occuparsi almeno di due scuole».
 


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