Potenza. Rivolta nella scuola a rischio gli scrutini
Sindacati annunciano forte adesione allo sciopero. Le operazioni scolastiche di fine d’anno fanno i conti con la protesta degli insegnanti
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Di Emilio Salierno
Se non è rivolta, poco ci manca. Sarà sciopero degli scrutini in molti istituti lucani per protestare contro il disegno di legge ministeriale sulla «buona scuola».
I sindacati annunciano che nelle due province lucane ci sarà una consistente adesione degli insegnanti al blocco delle operazioni finali dell’anno scolastico. Non solo, perché anche molti docenti universitari della Basilicata stanno aderendo all’ap p e l l o del mondo accademico che condivide le ragioni della protesta. E domani, gli insegnanti occuperanno la sede della Direzione scolastica regionale a Potenza, in Piazza delle Regioni, dalle ore 9.30, anche per manifestare il dissenso legato al fatto di non poter incontrare i parlamentari lucani, ai quali più volte si sono rivolti senza avere alcun riscontro.
Cgil, Cisl, Uil e Snals, intanto, hanno una inviato una diffida ai dirigenti scolastici mettendoli in guardia su possibili atteggiamenti ed azioni che potrebbero contrastare le modalità di sciopero degli scrutini.
«Un’istruzione pubblica debole e non autosufficiente - si legge nell’appello del mondo accademico - inabissa la speranza democratica ed eleva gli squilibri sociali».
Docenti costituzionalisti, pedagogisti, storici dell’arte e del diritto del lavoro rivolgono un appello per la scuola, «il cui fondamento costituzionale rischia di crollare con l'approvazione del ddl di iniziativa governativa. Ci schieramo a difesa dell'istruzione pubblica denunciando il testo come lontano dalla possibilità di creare una scuola democratica e aperta a tutti, lontano dal superare il precariato e dagli investimenti che si rendono necessari per realizzare una vera e compiuta autonomia scolastica puntando, come punta il Governo, sulla centralità della figura del dirigente scolastico e non sulla collegialità e il protagonismo docente».
Nella comunicazione/diffida sull'illegittimo anticipo delle operazioni di scrutinio finale nelle scuole della provincia di Matera e di Potenza, invece, i sindacati fanno presente ai dirigenti scolastici, dopo aver avuto notizia che in alcuni istituti le attività di valutazione e di scrutinio finale sono state convocate nei giorni precedenti il termine delle lezioni, «che le valutazioni e gli scrutini finali non possono aver luogo prima della data di chiusura delle lezioni (oggi, in Basilicata), proprio al fine di consentire la valutazione complessiva degli alunni solo al termine programmato delle lezioni. Ogni anticipazione delle date di scrutinio finale è apertamente illegittima ed in presenza di proclamazione di scioperi l’11 e il 12 maggio comporterebbe anche una chiara attività antisindacale». Quella che si metterà in atto sarà u n’astensione breve di un’ora degli scrutini e per due giornate consecutive. Lo sciopero non è consentito negli scrutini finalizzati agli esami conclusivi dei cicli d’istruzione (licenza media ed esame finale della secondaria superiore); negli scrutini di ammissione agli esami di qualifica nei professionali e di licenza di maestro d'arte negli Istituti d'arte; negli scrutini relativi agli esami di idoneità.
Sono escluse dallo sciopero le classi terze delle scuole secondarie di primo grado e le classi quinte delle superiori. Ogni docente può scioperare nella prima ora di attività programmata relativa a ciascuno degli scrutini delle classi che lo riguardano nella giornata, esclusi gli scrutini delle classi che hanno esami finali. Quindi, con l’adesione anche di un solo docente per ciascun consiglio di classe, è possibile impedire l’effettuazione degli scrutini di una intera giornata in tutte le classi di tutta la scuola. «Le iniziative del fronte sindacale - dice Eustachio Nicoletti, segretario regionale della Flc Cgil - coincidono volutamente con il blocco degli scrutini perché abbiamo deciso di dare messaggio molto chiaro, cioè non abbassare la guardia, nonostante nella commissione affari costituzionali sia stato respinto il ddl sulla buona scuola. Non ci fidiamo e manteniamo, anche a livello locale, molto alta l’attenzione. L’occupazione della Direzione regionale scolastica a Potenza - aggiunge Nicoletti - servirà anche a richiamare il fatto che i sindacati non sono riusciti a parlare con senatori e deputati lucani. Ci auguriamo che essi, ma anche amministratori e consiglieri regionali, si rendano conto che la loro posizione nei confronti del ddl deve essere espressa pubblicamente ».