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Pistoia. Riforma, a rischio accorpamento almeno tre istituti comprensivi

L’allarme della Cgil in occasione della tappa pistoiese del camper della scuola “Carenze drammatiche nel personale ATA, non garantita la sorveglianza”

26/11/2023
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Il Tirreno

Edizione di Pistoia

Ha fatto tappa anche a Pistoia il camper della Federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil. Partito il 17 novembre scorso, in occasione dello sciopero generale, il presidio mobile del sindacato della scuola sta facendo il giro dell’Italia per portare avanti un’azione di informazione sui rischi che, secondo la Cgil, minacciano il mondo scolastico. Il camper, prima di Pistoia, ha toccato altre sette città della Toscana, e si appresta a terminare la sua corsa con le soste a Carrara e San Giuliano Terme.

Nella nostra provincia, ha raccolto le preoccupazioni dei docenti che si sono avvicinati per narrare le loro esperienze: le stesse criticità che da anni la Cgil denuncia. Nelle scuole pistoiesi il precariato la fa da padrone, con punte che si aggirano sul 50% per quanto riguarda gli istituiti tecnici. Altra criticità è la carenza di ATA, soprattutto negli istituti comprensivi, dove invece la loro presenza dovrebbe essere maggiore visto che sono frequentati da bambini e studenti under 14.

La recente sconfitta patita dalla Regione Toscana di fronte al Tar sulla contestata legittimità di alcuni aspetti della riforma Valditara, come il dimensionamento delle scuole, apre inoltre la strada in provincia di Pistoia a una serie di accorpamenti fra istituti che, con ogni probabilità, saranno svelati entro fine anno. Molto preoccupata per gli effetti di questa sentenza è Lucia Bagnoli, segretaria provinciale della FLC CGIL.

 «Questa riforma, calata nella nostra provincia, metterà ancora più in crisi la scuola pubblica - lamenta - Se dovesse essere confermato il tetto dei 600 iscritti, condizione essenziale per evitare l’accorpamento, sarebbero 3 gli istituti a subire questa sorte. Sullo sfondo, resta poi il grave problema dell’eccessivo numero di docenti precari che, in provincia di Pistoia, oscillano sulle 2.500 unità e che sono un architrave fondamentale per il funzionamento del sistema scuola».

I principali indiziali a subire per primi l’accorpamento sono l’Istituto Ferrucci di Larciano e l’Istituto Barni di Lamporecchio. Per ora non ci sono conferme ma è probabile che, vista anche la vicinanza geografica, sia fra queste due scuole la prima di una serie di fusioni nella nostra provincia.

Drammatica è poi la situazione del personale ATA, soprattutto negli istituti comprensivi. come fa notare Giandomenico Lotito, docente in aspettativa sindacale della FLC CGIL.

«Gli istituti comprensivi che sono formati di norma da scuole per l’infanzia, elementari e medie - spiega Lotito - hanno difficoltà oggettive anche nel poter tener aperti gli stessi plessi, visto che la carenza nella nostra provincia di collaboratori scolastici mette a rischio la sorveglianza degli alunni. Ci vengono segnalate costantemente situazioni di criticità, anche da parte degli stessi dirigenti scolastici».


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