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Panino libero a scuola. Hanno ragione i presidi

Di Andrea Giacobbe, Segretario provinciale FLC CGIL Genova.

30/09/2016
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Il Secolo XIX

La recente ordinanza del Tribunale di Torino in merito all’obbligo per le scuole di consentire il consumo del pasto portato da casa e i conseguenti toni trionfalistici di chi si dichiara libero dalla “schiavitù della mensa”, lasciano senza parole. Non tanto per le ovvie e pesanti difficoltà connesse con la messa in pratica dell’ordinanza, quanto per il suo significato politico. Nella sostanza vi si afferma il principio che in questa società atomizzata si possono, ottenendo ragione e avendo dalla propria parte il diritto, contrapporre le proprie scelte individuali, le proprie idiosincrasie, alle scelte educative prodotto di una profonda e complessa elaborazione teorica delle scuole autonome, espressa nel piano triennale dell’offerta formativa. Scelte fondanti, come quella del tempo pieno, di cui il tempo mensa con il pasto comune è parte fondamentale e irrinunciabile, a meno di snaturare il progetto educativo. Scelte frutto di anni di lotte e conquiste, che hanno fatto grande la scuola primaria pubblica in Italia. Oggi, di fatto, esse possono essere spazzate via dalle pretese di una singola famiglia. E non si sta parlando, si badi bene, di diritti inviolabili della persona, ma di preferenze individuali. L’ordinanza, tra l’altro, dimentica il quotidiano lavoro di chi eroga il servizio mensa a scuola, un lavoro che è fatto anche di tutela dei diritti individuali. Non è che oggi, a Genova come a Torino, al bambino di religione musulmana si imponga la carne di maiale, all’allergico certificato si somministrino cibi qualsiasi. Tutt’altro! I servizi mensa tutelano scelte individuali e praticano tariffe differenziate per reddito. La professionalità degli operatori e dei nutrizionisti responsabili dei menù consentono la fruizione di pasti equilibrati sotto il profilo dell’apporto calorico e ben bilanciati. Certo, in alcuni casi ci sono state disfunzioni e criticità, ma nulla che possa giustificare scelte così radicali come quella qui in discussione. Mi voglio quindi apertamente schierare a favore della presa di posizione critica espressa recentemente dai Dirigenti scolastici riuniti in conferenza cittadina ed unirmi ad un appello. Che le famiglie non abbandonino il servizio mensa scolastica, che non si consenta all’individualismo dilagante di travolgere la scuola primaria pubblica e il tempo pieno. Una società migliore potrà essere costruita, ne sono convinto, solo attraverso scelte collettive il più possibile condivise, e non dalla somma delle pretese individuali. Questo è in gioco, altro che il panino a scuola.

Andrea Giacobbe è Segretario provinciale FLC CGIL Genova.


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