Palermo. Licei, l´ecatombe delle cattedre mille professori perdono il posto
Boom di docenti in esubero: faranno i tappabuchi oppure verranno trasferiti d´ufficio
SALVO INTRAVAIA
--------------------------------------------------------------------------------
Nelle scuole superiori siciliane più di mille professori perdono il posto. Per un docente su venti, anche se di ruolo da tanti anni, si profila un futuro di disagi e riconversioni forzate. Da quando il governo Berlusconi ha messo mano alla riforma dei licei, il fenomeno dei docenti in esubero nell´Isola ha subito un´improvvisa impennata. In appena due anni i prof rimasti senza cattedra sono quasi raddoppiati: per loro comincia adesso una vita da tappabuchi nella propria scuola o in cerca di un´altra sistemazione, possibilmente non troppo disagiata.
L´anno scorso, dopo i trasferimenti nelle scuole superiori, rimasero appiedati 829 docenti. Quest´anno il loro numero ha toccato quota 1.005. Nel 2009-2010, quando ancora la riforma Gelmini non era partita, in Sicilia se ne contavano 513. In ventiquattro mesi il loro numero è cresciuto del 96 per cento. «Il fenomeno dei docenti in esubero - dice Giusto Scozzaro, segretario regionale della Flc Cgil - è dovuto essenzialmente a tre fattori: al naturale calo degli alunni, al taglio di ore di lezione e cattedre determinato dalla riforma Gelmini e all´aumento del numero di alunni per classe».
Che la diminuzione degli studenti sia soltanto una delle cause lo dimostrano i numeri forniti dai tecnici dell´Ufficio scolastico regionale ai sindacati, durante l´ultima informativa sugli organici. A fronte di un calo degli alunni del 2,3 per cento, l´organico dei docenti è stato alleggerito del 6 per cento: 1.218 cattedre. Quale sarà il destino dei cosiddetti sovrannumerari? «Verranno utilizzati dai capi d´istituto per tappare i buchi lasciati dai colleghi o verranno trasferiti d´ufficio dal provveditorato».
In questo caso, a partire dal 1° settembre, potrebbero essere spediti a decine di chilometri di distanza dalla scuola di attuale servizio. Ma c´è un´altra possibilità: «Potrebbero insegnare materie di cui non hanno l´abilitazione, ma soltanto il titolo di accesso per il concorso», continua il sindacalista. Un docente di materie tecniche all´industriale, rimasto senza cattedra, potrebbe insegnare per un anno matematica allo scientifico anche senza abilitazione.
Ma questo, secondo Scozzaro, «si tradurrebbe in uno scadimento della qualità dell´offerta formativa che pagherebbero in primo luogo gli studenti. Queste sono misure che vanno accompagnate, non si possono improvvisare. In Sicilia, per esempio, si potrebbero utilizzare i docenti in esubero per la lotta alla dispersione scolastica, che è in crescita».