Nuova Sardegna-Quei casi di ragazzi sottratti alla scuola
LA DENUNCIA Quei casi di ragazzi sottratti alla scuola CAGLIARI. "È innegabile che...
LA DENUNCIA
Quei casi di ragazzi sottratti alla scuola
CAGLIARI. "È innegabile che una parte della formazione professionale sia diventata businnes. E noi questa parte vogliamo combatterla". L'ha detto un sindacalista durante l'incontro con il presidente Soru. Che il settore si trovi a un punto di non ritorno è un dato di fatto: negli ultimi anni sono stati spesi un centinaio di miliardi di vecchie lire per formare figure professionali spesso scomparse. Dimenticando, tra l'altro, che ormai si opera un mercato dove anche la domanda è senza offerta. I giovani che con i sacrifici delle famiglie completano gli studi sino al diploma e oltre non hanno grandi prospettive di lavoro nell'industria e nei servizi della Sardegna. C'è, è vero la pubblica amministrazione ma il settore pubblico dà sempre meno lavoro e le professioni in Sardegna sono per lo più professioni trasmesse da padre in figlio: la mobilità sociale è diventata merce rara.
In un tessuto dominato da piccole o addirittura microimprese che tipo di formazione può essere utile? Le indagini effettuate da istituti specializzati hanno dimostrato che c'è una forbice tra quello che potrebbe servire alle piccole imprese e quello che sforna il mercato della formazione. Tanto che in qualche caso anche qualche profilo professionale di un certo rilievo è stato cercato fuori dall'isola. Altro discorso è il disagio sociale. La Sardegna ha il record di abbandoni scolastici, un problema che è molto sentito nelle zone interne. Con la riforma Moratti, laddove prevede l'obbligo formativo, sembra che il problema sia esploso; cioè che alcuni enti della formazione, (sicuramente non enti storici), siano andati a carpire "clienti" cioè alunni sottraendoli alla scuola media. Con un duplice risultato negativo: portare via i ragazzi dalla scuola, unica palestra decisiva, e aggravare il bilancio della Regione. Una Regione che, per l'occasione, si è dovuta sostituire allo Stato inadempiente: aveva promesso una massa di miliardi che non sono mai arrivati e che sono usciti dalle casse regionali.