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Nuova Sardegna-protesta contro il tutor: "Rivogliamo i moduli"

protesta contro il tutor: "Rivogliamo i moduli" Continua tra assemblee e scioperi la dura battaglia degli insegnanti Non è stata adottata una linea comune e il caos è generali...

28/10/2004
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Nuova Sardegna

protesta contro il tutor: "Rivogliamo i moduli"
Continua tra assemblee e scioperi la dura battaglia degli insegnanti
Non è stata adottata una linea comune e il caos è generalizzato


NUORO. Scioperi degli insegnanti, assemblee in continuazione, una dietro l'altra, direttori didattici, presidi e vertici della direzione scolastica regionale chiamati loro malgrado sul banco degli imputati, sindacati sul piede di guerra. Alla ricerca, sino all'ultimo, di un dialogo, ma pronti d'altra parte a ricorrere al giudice del lavoro per far rispettare la legge e il ruolo dei docenti. E poi - dove mai si era visto? - comitati spontanei di genitori che nascono come funghi per dire no al decreto Moratti.
Per rifiutare il tutor e chiedere la reintroduzione dell'organizzazione modulare in nome della continuità didattica. Per promuovere dibattiti pubblici e varie iniziative di protesta e discussione. L'ultima, l'altra sera, nell'auditorium della biblioteca Satta. Il mondo della scuola è in fermento ormai da diversi mesi ma mai come adesso il caos era così esteso e generalizzato, a Nuoro e nel resto della provincia. Nessun paese escluso. Il problema, il vero problema è che ancora, almeno da parte dei dirigenti scolastici, non è stata adottata una linea comune. Per cui accade che vi siano istituti dove la riforma è stata applicata rigidamente, altri in cui si è adottata una soluzione di compromesso, altri ancora dove le maglie della legge sono state allargate a tal punto da consentire quasi di eluderla. Ma nel mezzo di tutto questo ci sono i nostri figli hanno gridato, l'altra sera, ai microfoni della Satta, molte delle mamme intervenute al dibattito. Sul tavolo della presidenza, un gruppo di genitori: Antonio Podda, Pina Bussa, Maria Rita Pala, Loredana Catgiu e Antonello Mannea. Attivi già da diverse settimane sul fronte del dibattito. Vogliamo solo cercare di fare chiarezza nel mezzo di questo caos totale - ha detto Pina Bussa - in gioco, d'altra parte, c è il futuro dei nostri figli. E allora via con le domande, con gli interventi e le richieste di consigli. Nella scuola di mio figlio - ha continuato la signora Bussa - il dirigente ha nominato l'insegnante prevalente passando sulla testa dei genitori, del consiglio di circolo e del collegio dei docenti. Di fronte alle nostre proteste ha replicato dicendo che questa è la legge, ma a noi non sta bene comunque. Non è possibile che si passi sopra la volontà degli organi collegiali e non solo. E questo, a quanto pare, è uno dei grandi motivi di scontro tra sindacati e presidi. Ciascuno, a tale proposito, fornisce le sue ragioni. I presidi, dal canto loro, allargano le braccia e dicono: la riforma è legge e va applicata. Lo ha ripetuto nel corso del dibattito alla Satta, il dirigente scolastico di Furreddu, Marco Caria. Ma i sindacati non ci stanno. Ieri mattina, per dare un segnale ancora più forte al loro intervento, si sono presentati agli organi di stampa con una linea comune per lanciare un messaggio chiaro al mondo della scuola. Così, eccole lì, Lisetta Bidoni, Maria Luisa Ariu e Felicina Corda, le tre rappresentanti sindacali rispettivamente della Cgil, Cisl e Uil scuola, a ribadire il giudizio negativo sulla legge 53 e sui suoi devastanti effetti. A dire no alla figura del tutor perché gerarchizza la funzione docente, rompe la collegialità, indebolisce il rapporto con studenti e famiglie. E poi c è la questione dell orario di lavoro degli insegnanti. Il ministro ha messo voce in una materia che non è per nulla di sua competenza, qualsiasi variazione in questo campo spetta a un accordo tra governo e sindacati. Ma le rimostranze e richieste si spingono ben oltre. In ambito provinciale - dicono le tre rappresentanti - c è molta confusione che deriva da alcune rigidità nell applicazione della riforma Moratti. Il dirigente scolastico regionale ha impartito delle direttive molto rigide senza tener conto che a livello nazionale la questione è ancora oggetto di contrattazione. Molti presidi, poi, interpretano in maniera esecutiva il loro ruolo dirigenziale, disattendendo la stessa volontà degli organismi collegiali. Del collegio dei docenti, in particolare, che è l'unico organo tecnico preposto a definire gli aspetti legati all organizzazione didattica. Sulla questione, si è pronunciata l'altra sera, dal palco della biblioteca Satta, anche la coordinatrice provinciale del sindacato Gilda, Maria Domenica Di Patre. Noi come Gilda - ha detto la Di Patre - invitiamo i docenti a esprimere nelle delibere collegiali il loro rifiuto per il tutor. E vero che la legge c è ma c è anche la legge sull'autonomia scolastica, c è anche la legge che prevede il rispetto degli organi collegiali. Per cui ancora si può optare per i moduli. Guardando anche al futuro abbiamo chiesto, tuttavia, al presidente Renato Soru, un incontro per chiedere il suo appoggio per promuovere un referendum abrogativo della riforma Moratti. Le prossime iniziative di mobilitazione sta sono previste per il 29 con diverse forme di sciopero organizzato da Cgil, Cisl e Uil. Infine, nella prima decade di novembre, ci sarà lo sciopero generale del personale docente, educativo, dei dirigenti scolastici e Ata.
Valeria Gianoglio


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