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Nuova Sardegna-Precari, riforma, assetti: la scuola cova la rivolta

Precari, riforma, assetti: la scuola cova la rivolta Il Comitato lancia un appello per l'unità con tutti i sindacati Lunedì s'inizia col sit-in di protesta sotto la direzione regionale ...

18/09/2004
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Nuova Sardegna

Precari, riforma, assetti: la scuola cova la rivolta
Il Comitato lancia un appello per l'unità con tutti i sindacati Lunedì s'inizia col sit-in di protesta sotto la direzione regionale
"Il nuovo piano del dimensionamento ha seminato scontento nelle famiglie: cerchiamo soluzioni"


CAGLIARI. Nuovo assetto di scuole e classi che non piace, appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che boccia il ricorso contro la Provincia presentato l'anno scorso da Regione e genitori, riforma della scuola e situazione sempre più precaria dei precari. Sono stati questi i temi al centro dell'incontro di ieri sera del Comitato Scuola-città che, dopo la pausa estiva, ha ripreso la sua attività, più accanito e più agguerrito che mai. "Sono tanti e spinosi i problemi che la scuola, soprattutto quella sarda, si trova ad affrontare in questo momento - dice Marco Mameli, un portavoce del Comitato - Per risolverli abbiamo bisogno di fare fronte comune con tutti". Tra i "tutti" ci sono anche i sindacati della scuola (Cgil, Cisl, Uil, Snals, Cobas, Cidla e Css) che per lunedì, giorno d'inizio della scuola, hanno già organizzato un sit-in di protesta sotto la sede della Direzione scolastica regionale.
"Col nuovo "piano di dimensionamento", che spero in realtà sia solo una soluzione provvisoria ai problemi dell'edilizia scolastica, molte famiglie sono state scontentate anche questa volta - dice Marco Mameli - Tra loro è inevitabile che salga una ferma protesta e adesso noi dovremo impegnarci per studiare possibili soluzioni".
Per una volta non sarà il liceo classico Dettori l'istituto in prima linea sul fronte di guerra: recuperate alcune aule negli spazi del tecnico commerciale Martini di via sant'Eusebio, lo storico liceo cittadino sembra essere rimasto soddisfatto.
"Il nostro bacino d'utenza ricade soprattutto in questo territorio in cui ci troviamo - ha detto qualche giorno fa il preside Antonio Dimitri -. Dividere in questa zona le nostre classi non è stato un problema".
Sul versante degli altri esuberi, provincia e dirigenti scolastici hanno deciso invece così: lo scientifico Pacinotti continuerà a dividersi tra la sede storica di via Liguria e il nuovo polo di via Peretti, che quest'anno ospiterà anche alcune classi provenienti dal liceo Siotto.
Quattordici classi dello scientifico Alberti andranno invece all'istituto per geometri Bacaredda, mentre sette classi dello scientifico Michelangelo troveranno ospitalità tra le mura del tecnico commerciale Leonardo. Tutto come prima invece, per gli altri istituti.
Altra questione esaminata dal Comitato è stata quella di un incontro con l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Elisabetta Pilia: "Sinora le occasioni di dialogo sono mancate - dice Mameli - Ora speriamo che tra i mille appuntamenti della sua agenda ci sia posto anche per noi".
Mentre il Comitato studia le sue prossime mosse, scendono in campo decisi i sindacati che per lunedì, alle 10 e 30, hanno convocato una conferenza stampa e un sit in di protesta sotto la sede della Direzione scolastica regionale. "Ai noti e gravi problemi riguardanti le strutture scolastiche - si legge in un comunicato - si aggiunge il rischio di un non regolare avvio di anno scolastico". Il motivo? Le pochissime immissioni in ruolo (appena il 18 per cento del totale) effettuate finora per coprire le cattedre vacanti: secondo i sindacati non consentiranno di avere tutti gli insegnanti in classe sin dal primo giorno.
Non solo: "Le scuole si trovano in situazioni conflittuali causate da minacce e intimidazioni da parte dell'Amministrazione scolastica - scrivono ancora i sindacati nella nota diramata - Un comportamento che sembra essere stato adottato con lo scopo di punire gli insegnanti contrari alla riforma Moratti".
Sabrina Zedda


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