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Nuova Sardegna: Nuovo Sos per la scuola

Il problema delle risorse rimette in gioco il mantenimento dei posti di lavoro

24/07/2010
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Nuova Sardegna

Cagliari, i sindacati sulle ripercussioni dei tagli regionali

CAGLIARI. I tagli della manovra di assestamento del bilancio regionale potrebbero dare il colpo di grazia al sistema regionale della formazione professionale e dell’istruzione scolastica. Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l’allarme, chiamando in causa le istituzioni regionali, nazionali e la direzione scolastica.

«I 180 milioni previsti per il prossimo triennio - ha detto Oriana Putzolu della Cisl - non sono più disponibili, vengono eliminate le risorse a sostegno delle autonomie scolastiche e messi a rischio centinaia di posti di lavoro». Per Giannarita Mele della Cgil, «nel sistema istruzione-formazione, ci sono emergenze eclatanti che vanno affrontate prima che la situazione diventi ingestibile. Sappiamo già oggi che a settembre molte scuole non apriranno. Presentiamo - ha aggiunto - un documento unitario perchè la situazione è estremamente difficile e non accettiamo l’approccio burocratico da parte della Regione».

Tra i problemi messi in luce, il rischio di perdere 82 milioni per la formazione dei 9.500 cassintegrati sardi, «fondi - è stato detto - che vanno spesi entro la fine dell’anno, per corsi che ancora non sono neanche stati programmati».

Preoccupanti i dati sul livello di istruzione e sulla dispersione scolastica: in Sardegna si è ridotto il numero degli ammessi agli esami di Stato delle scuole secondarie di secondo grado (88.4% a fronte del 94.4% di media nazionale), il peggiore del meridione. I diplomati sono il 96.8%, penultima posizione nel meridione, 8.4% di laureati (10.7% il dato nazionale, 9.1% quello del Mezzogiorno), 25.8% dei diplomati (27.3% il nazionale), 37.4% con licenzia media. Gli edifici scolastici sono 1.617, 387 le presidenze, ma entro il 2012 - secondo le stime dei sindacati - ci saranno 300 edifici scolastici e 225 autonomia scolastiche. Il 13.55% dei comuni non ha una scuola d’infanzia, il 11,45% non ha elementari, il 15.21 non ha scuole medie, il 71% e’ privo di scuole secondarie superiori. «Ed e’ previsto - secondo Enrico Frau della Cisl scuola - un ulteriore taglio, per il 2010-2011, di 1037 docenti e 670 lavoratori del personale ATA». «Ma come si possono pretendere risultati di qualità - ha detto Peppino Loddo, Cgil - quando si continua a tagliare il personale? apprezziamo la svolta digitale della Regione, ma rischiamo di non avere più scuole dove utilizzare le lavagne digitali».

E da Nuoro il presidente della Provincia Roberto Deriu ha scritto una lettera al ministro Maria Stella Gelmini perchè valuti «la possibilità di una diversificazione delle deroghe ai parametri riguardanti il numero di studenti per classe». «La riforma - dice - inciderà in particolare delle scuole dei paesi montani, che si trovano, ancora una volta, a rischio di sopravvivenza


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