Nuova Sardegna-La scuola farà un balzo indietro"
Cgil fortemente critica sulla bozza della riforma che prova a ridimensionare gli istituti superiori "La scuola farà un balzo indietro" Passerelle tra un corso e l'altro, tutor e più...
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Cgil fortemente critica sulla bozza della riforma che prova a ridimensionare gli istituti superiori
"La scuola farà un balzo indietro"
Passerelle tra un corso e l'altro, tutor e più licei a disposizione
MORATTI Riparte la protesta fra i sindacati
CAGLIARI. Doveva essere una riunione in cui discutere sui problemi degli istituti tecnici e professionali alla luce della riforma Moratti. Ma alla fine ci ha pensato lo stesso ministro della Pubblica istruzione, con la bozza a sorpresa che ridimensiona tutte le scuole superiori, a far sì che l'incontro fosse molto più esteso. E le conclusioni non sono state positive: "Con la riforma voluta dalla Moratti la scuola italiana fa, unico caso al mondo tra i paesi civilizzati, un evidente e spaventoso balzo indietro".
L'amaro commento è di Peppino Loddo, segretario regionale della Cgil-Scuola, la stessa sigla sindacale che ha organizzato l'incontro dell'altro giorno all'istituto Marconi, riuscendo a radunare più di duecento insegnanti.
"Quando abbiamo deciso di riunirci per parlare della situazione dell'istruzione tecnica e professionale eravamo convinti che fosse questo il segmento della scuola più a rischio - dice Loddo - Ora invece la Moratti ci ha fatto capire che saranno svuotati anche i licei: li credevamo più protetti".
In sostanza, le modifiche introdotte dalla bozza-Moratti sono queste: passerelle per chi decide di passare da un sistema d'istruzione a un altro, aumento del numero dei licei, possibilità di stage e figura del tutor. Quasi una scuola del futuro, se guardata con gli occhi di chi non conosce i meccanismi del mondo dell'istruzione. Ma la Cgil-scuola corre subito ai ripari: "Oggi il rischio è che anche la preziosissima esperienza fatta con gli istituti liceali vada perduta - dice Loddo - la controriforma Moratti vuol dar vita a sistemi diversi da regione a regione, ma qualcuno si è chiesto cosa significa?".
Lapidaria la risposta: "Le regioni ricche avranno forse la possibilità di costruire qualcosa di dignitoso - va avanti Loddo - la Sardegna non è tra queste: possiamo dire dunque che stando così le cose il futuro sarà tragico".
Altra questione: la controriforma cancella una precedente legge, datata '99, che imponeva ai ragazzi di frequentare almeno il primo anno delle superiori: "Questo significa che, ancora una volta, già in terza media, e quindi a quattordici anni, ai ragazzi si chiederà di decidere quale sarà il loro futuro". Facile capire come potrebbero essere guidate le scelte: "Se un ragazzo proviene da un contesto familiare agiato e in cui si capisce il valore dell'istruzione probabilmente continuerà con gli studi - osserva Loddo - altrimenti è più probabile che finirà nell'istruzione professionale, rinunciando a una preparazione di base che gli servirà per la vita".
Ma ci sono le passerelle, si potrebbe obiettare: "Una bugia - risponde il sindacalista - dalla nostra esperienza abbiamo osservato che funzionano solo per un verso: per l'alunno è molto più facile scegliere d'abbandonare il liceo per tuffarsi in un percorso professionale, piuttosto che il contrario". (s.z.)