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Nuova Sardegna-"La regionalizzazione dell'istruzione penalizzerebbe l'isola"

I sindacati dopo l'incontro di Cagliari "La regionalizzazione dell'istruzione penalizzerebbe l'isola" ...

18/02/2005
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Nuova Sardegna

I sindacati dopo l'incontro di Cagliari
"La regionalizzazione dell'istruzione penalizzerebbe l'isola"


CAGLIARI. "I problemi sono stati posti, gli orientamenti pure. Ora non ci resta che vedere se la Regione farà tesoro di questo scambio di idee". Dice così Peppino Loddo, segretario regionale della Cgil Scuola, al termine dell'audizione fiume davanti alla commissione regionale Pubblica istruzione, che ieri ha visto protagonisti oltre alla Cgil, anche Cisl e Uil.
Un incontro che i sindacati chiedevano da tempo, sin dai primissimi giorni di insediamento della giunta Soru, e che ha permesso finalmente di vuotare il sacco dei tanti e gravi problemi che attanagliano l'istruzione isolana. A cominciare dall'ultima bozza del ministro Moratti, che lascia intendere, tra le altre cose, la volontà di regionalizzare l'istruzione: "Abbiamo fatto capire - dice Loddo - che questa bozza è una trappola: regionalizzare l'istruzione significa sputare in faccia al diritto allo studio. Abbiamo anche detto: "Attenti, per la Sardegna i guai potrebbero persino più seri"". Il perché è presto detto: secondo la filosofia del governo le regioni devono arrangiarsi, e dato che in questo momento l'isola arranca, doversi accollare l'istruzione significherebbe dire addio ad una scuola di qualità.
Sul fronte formazione professionale il coro è stato unanime: "La Regione deve tener fede agli impegni presi - dice Loddo -. In questo momento ci sono 3500 ragazzi a spasso: vanno recuperati e indirizzati su una formazione seria, non verso scuole che ora mandano lettere di licenziamento per scaricare sui lavoratori anni di cattiva strategia aziendale". Ma soprattutto, va restituita dignità alla scuola pubblica: "Chiediamo - va avanti Loddo - libri gratis, mense, trasporti, perchè ai ragazzi deve essere data la possibilità di frequentare in modo dignitoso". Altro punto dolente fatto presente ieri è stata la mancata spesa dei fondi Por: 250 milioni di euro sino al 2006 per offrire ai giovani, dopo la scuola, la possibilità d'imparare un mestiere. "Sinora la spendita di questi fondi - dice Loddo - non è neppure stata programmata". Al tavolo dell'incontro è stata presentata anche l'emergenza taglio degli organici e quella riguardante l'edilizia scolastica. "La commissione ha preso atto di tutto, ora aspettiamo risposte - conclude Loddo -. Speriamo che questo scambio d'idee possa dare i suoi frutti".
Sabrina Zedda


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