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Nuova Sardegna-I precari sul piede di guerra

I precari sul piede di guerra All'origine del disagio il decreto per le graduatorie Il problema colpisce settecento insegnanti in condizioni difficili ...

22/06/2004
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Nuova Sardegna

I precari sul piede di guerra
All'origine del disagio il decreto per le graduatorie
Il problema colpisce settecento insegnanti in condizioni difficili


SASSARI. Piove sul bagnato per i precari della scuola alle prese con un decreto che modifica i criteri per la formazione delle graduatorie. Il documento, che doveva vedere la luce prima del 21 maggio, è stato approvato solo il 7 giugno, a domande già inviate. Questo sta creando una serie di disagi. Ieri è scaduto il termine ultimo per le integrazioni, ma tra i precari regna il caos più totale.
La situazione è così confusa che alcune sigle sindacali, dando seguito alle numerose proteste, stanno valutando l'opportunità di intraprendere un'azione legale. Le querelle tocca almeno 700 precari della provincia di Sassari che diventano circa quattromila sul territorio regionale. Per capire come stanno le cose è necessario fare un passo indietro. Il decreto, che fissava i criteri per l'assegnazione dei posti in graduatoria, doveva essere approvato prima dello scorso 21 maggio. Entro quella data, infatti, dovevano essere trasmesse le domande ai Centri servizi amministrativi (ex provveditorati). Ma il documento, tra i diversi passaggi, è stato varato solo il 7 giugno, quando il termine era già scaduto. In condizioni normali non ci sarebbero grosse difficoltà se non fosse che il decreto ha modificato alcuni criteri in base ai quali i precari avevano impostato la domanda. Naturalmente a chi l'aveva già consegnata (la maggior parte) è stata chiesta un'integrazione per aggiornare i dati alle modifiche apportate. Ma il testo del decreto solleva anche qualche problema di interpretazione. Uno per tutti: l'individuazione dei comuni di montagna. Nella prima edizione si dava la possibilità di aumentare il punteggio per il servizio prestato nelle località di montagna e nelle piccole isole. Nella versione definitiva c'è un allegato di circa 100 pagine con i centri sul territorio nazionale che sorgono oltre i 600 metri, affidando l'interpretazione al singolo insegnante. Ora la domanda: quali sono in Sardegna i centri da considerare montani? "Ogni precario- spiega Caterina Mura della Cgil-Scuola- dovrebbe ragionare sulle tavolette dell'Igm e compilare la domanda tenendo conto dell'altezza indicata sulla carta geografica". Ma non è ancora tutto. La prima stesura del documento permetteva di conteggiare il periodo di servizio militare, questa possibilità, invece, è negata dalla versione più recente. Nel frattempo gli operatori dei centri servizi amministrativi sono alle prese con la burocrazia visto che ogni domanda inviata si è arricchita di due o tre stampati relativi alle inegrazioni. Ultimo giallo la scadenza. Dopo la versione del 7 giugno il ministero dell'Istruzione ha concesso una settimana di tempo per dare modo ai precari di inviare le integrazioni alle domande. Ma allora perchè il termine ultimo era ieri 21 giugno? "Nonostante la richiesta di ulteriori chiarimenti- conclude Caterina Chessa dello Snals- a tutt'oggi la confusione è grande e il nostro sindacato ha dato mandato alla segreteria generale di avviare azioni giuridiche per accertare la dubbia legittimità costituzionale delle tabelle".
Antonio Meloni


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