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Nuoro: «Tagli sconsiderati al settore scuola in provincia»

La Flc Cgil: oggi a Cagliari saremo numerosissimi per difendere il diritto all’istruzione

24/06/2011
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Nuova Sardegna

NUORO. Contro i tagli che penalizzano la scuola sarda e quella nuorese. La Flc Cgil provinciale annuncia una presenza massiccia alla manifestazione di oggi a Cagliari: «Saremo numerosissimi a chiedere con forza che sia garantito il diritto all’istruzione per tutti, indipendentemente dai numeri e dal luogo dove si vive».
 «Alla drastica riduzione di docenti della scuola primaria - scrive la segretaria Antonella Cidda - si aggiungono i tagli agli organici della scuola secondaria di primo e secondo grado e degli Ata che incideranno notevolmente sulla qualità dell’istruzione in questo, già tanto penalizzato, territorio. Di fronte alla grave decisione di sopprimere le classi prime e seconde dei corsi serali (Itc “Chironi” Nuoro, Itc “Satta” Macomer e Itcg “Oggiano” Siniscola) e di fronte all’istituzione di pluriclassi al limite della legalità nella secondaria di primo grado (Austis e Atzara) rimaniamo sbigottiti. Rimarchiamo l’incoerenza delle scelte dell’Ufficio scolastico regionale e ci indigniamo per il complice silenzio del nostro governo regionale. Si taglia in modo sconsiderato sulla base di un ragionamento basato sul puro risparmio a ogni costo, indipendentemente dai numeri. Qui non si tratta di classi al di sotto dei parametri ministeriali ma di classi di 23/25 alunni ai quali viene negato il diritto costituzionale all’istruzione». «Questo - prosegue la Flc Cgil nuorese - è ancor più grave in provincia di Nuoro, dove, stando ai dati di Save The Children, si registrano i tassi più elevati di dispersione scolastica, con 8,3% proprio nella scuola superiore di secondo grado. Non riusciamo a capire la logica del nostro governo regionale che da una parte parla di scuola digitale, di miglioramento dell’offerta formativa, di lotta all’abbandono scolastico, di allargamento della possibilità di accesso alla formazione permanente degli adulti, e dall’altro lato - conclude la Flc Cgil - permette che vengano tagliati selvaggiamente gli organici (i soli che permettono la vera qualità della scuola pubblica) e vengano soppressi i corsi serali che garantiscono, a chi lavora e ha abbandonato gli studi, di migliorare la propria posizione».
  


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