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Nazione-Umbria-I disertori dei banchi, esercito in aumento

I disertori dei banchi, esercito in aumento Tradiscono i libri per un lavoro precario PERUGIA '#8212; Scuola: dal serbatoio delle iscrizioni mancano all'appello 300 studenti per la provincia d...

19/07/2003
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La Nazione

I disertori dei banchi, esercito in aumento
Tradiscono i libri per un lavoro precario

PERUGIA '#8212; Scuola: dal serbatoio delle iscrizioni mancano all'appello 300 studenti per la provincia di Perugia e 290 per quella di Terni.
Dati che allarmano la Cgil, tant'è che il sindacato ha deciso di mobilitare l'Ufficio scolastico regionale, invitandolo a chiedersi il perchè di tanti desaparecidos.
Giuliana Renelli (Cgil scuola) parla di "un'armata scomparsa" che va tenuta sotto osservazione anche per un altro motivo.
"Questa fuga in massa dalla scuola, triplicata rispetto all'anno scorso, ha determinato anche la diminuzione delle classi e dunque il conseguente calo degli organici", fa notare Renelli.
Ma dove vanno a finire i disertori dei banchi?
La Cgil ha un sospetto. Mentre infatti da un lato calano le iscrizioni, dall'altro sembra ingrossarsi la schiera dei precari. "Non vorrei '#8212; dice la sindacalista '#8212; che anche la nostra regione imbocchi la strada del Nord-Est. Quello che infatti temiamo è la cosiddetta venetizzazione dell'Umbria, dove tra i giovanissimi dilaga il precariato e la scarsa professionalità". Da un'indagine della Cgil viene fuori che sono soprattutto gli studenti maschi, di età compresa tra i 17 e i 18 (dunque quasi alla fine degli studi), a tradire i libri in cambio di un "lavoretto" e qualche soldo in più da mettere in tasca. Il fenomeno è tipico degli istituti professionali, mentre nei Licei non c'è nessun ripensamento. Quanto alla geografia degli abbandoni, i numeri più allarmanti riguardano Terni che, pur con una popolazione scolastica molto inferiore rispetto a Perugia, pareggia quasi con il capoluogo.
Queste le cifre, quale dunque il messaggio da far circolare? "Spetta al mondo dell'istruzione e anche alle altre istituzioni, per esempio i centri per l'impiego, prendersi cura di questi ragazzi. Bisogna indagare sul perchè degli abbandoni e soprattutto capire dove ha fallito la scuola".

di Silvia Angelici


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