Napoli: sit in dei dirigenti mancati con una fascia nera al braccio
In 200 al Ponte della Maddalena contro la graduatoria che non è uscita 120 scuole apriranno senza capo di istituto: “Non garantiamo l’offerta formativa”.
di Stella Cervasio
GLI uffici del provveditorato sono in via Ponte della Maddalena, un luogo abbandonato della città, un deserto rischiarato solo da un piccolo bar aziendale di una ditta di trasporti. Duecento dirigenti scolastici ci sono andati in corteo con la fascia nera del lutto al braccio: 120 scuole apriranno il primo settembre senza un capo di istituto. Colpa della graduatoria che il Servizio scolastico provinciale non ha pubblicato. Sono i vincitori del concorso del 2012 e la loro protesta, organizzata dalla Flc-Cgil e dal Coordinamento dei dirigenti scolastici, si è conclusa con un incontro tra il direttore dell’Ufficio Scolastico, Luisa Franzese, e una delegazione dei promotori. A mezzogiorno i presidi sdegnati sono scesi dalle stanze dei dirigenti con promesse fumose e niente di concreto in mano. I colleghi avevano atteso per due ore sotto il sole impietoso dell’area abbandonata del Mercato Ittico. «Siamo insoddisfatti - ha annunciato il segretario generale Flc-Cgil Campania, Enrico Grillo - per la mancanza di una tempistica certa in merito agli interventi risolutivi. La Franzese si è impegnata a fornirci informazioni sull’evoluzione della vertenza». Mille euro in più che forse neppure quest’anno (la procedura doveva concludersi a 12 mesi dalle prove scritte, nel 2011) riceveranno in busta paga per le funzioni meritate con l’idoneità al concorso. Centouno i congelati tra gli autorizzati del 2014 in Campania più 37 del 2013. Tutto sembra determinato a fargli perdere tempo: se entreranno in servizio, infatti, come docenti, non potranno più lasciare la cattedra per salire alla presidenza. Qualcuno ipotizza la presenza di una lobby della spartizione delle reggenze a Napoli. Nel pomeriggio il ministero fa battere alle agenzie di stampa il via libera alle assunzioni dei ma senza graduatoria la Campania resta orfana di “capi”.
Il segretario generale della Camera del lavoro, Federico Libertino, ha garantito il «massimo sostegno alla mobilitazione, che continuerà finché necessario ». Fiorella Esposito, segretaria generale della Flc-Cgil di Napoli, ha fatto sapere che oggi ci sarà un incontro con i gruppi parlamentari e domani a Roma una delegazione di dirigenti scolastici farà un sit-in sulle scale di viale Trastevere, sede del ministero dell’Istruzione. Le mancate nomine, ricorda il sindacato, rischiano di colpire oltre cento scuole, più di una su dieci, nelle quali verrà pregiudicato il regolare avvio delle lezioni e l’esercizio del diritto allo studio degli allievi campani. I dirigenti in attesa di nomina in Campania sono 641. A contribuire ai ritardi è l’incertezza dell’amministrazione scolastica generata da una inchiesta della Procura di Torre Annunziata che risale allo scorso febbraio e vede coinvolte 23 persone, di cui 6 candidati al concorso e il resto esaminatori. «Il procedimento amministrativo doveva concludersi in 30 giorni dice Gilda Tortora - qui ormai siamo a sette mesi di attesa e nonostante le nostre numerose diffide non succede niente. Ci vuol tanto a capire che il procedimento penale e quello amministrativo viaggiano su binari diversi?». «Credo in quello che faccio - spiega Francesca Diliberti, che dopo 20 anni è passata dalle superiori alle medie di un istituto onnicomprensivo di Scampia: abbiamo un’enorme responsabilità in sette diverse aree e siamo anche esperti in sicurezza degli edifici scolastici. Ci hanno equiparati a dirigenti ministeriali, ma il nostro impegno non si può paragonare al loro, mentre il loro stipendio supera di tanto il nostro». «Chi prenderà servizio, salterà ancora una volta il turno per diventare dirigente - afferma Vincenzo De Rosa, da 34 anni insegnante di musica al 47esimo Sarria - Monti di San Giovanni a Teduccio - Mi sono rimesso in gioco perché credevo ci fosse bisogno di una nuova classe dirigente, ma oggi posso dire che è stato tutto inutile».
I rappresentanti Flc Cgil “Siamo insoddisfatti nessuno ci ha dato certezze sulla tempistica”.
LE VOCI DEI DOCENTI ALLA MANIFESTAZIONE
“Gli studenti campani hanno diritto a una scuola normale”
di ANNA LAURA DE ROSA
«È LAmorte del diritto allo studio, la sconfitta della meritocrazia. A sei mesi dal concorso per dirigenti scolastici, l’Ufficio regionale non ha pubblicato una graduatoria, né calcolato i punteggi dei 641 vincitori. Il risultato è che a settembre 120 scuole campane si ritroveranno senza un dirigente e andranno avanti come navi senza capitani. Vogliamo un incarico, non resteremo nel limbo dei soggetti senza diritti in una scuola allo sbaraglio: dopodomani (domani, ndr) porteremo la protesta al ministero ». Elena Pappalardo insegna da 20 anni nel Primo circolo di Mercato San Severino, dove è primo collaboratore del dirigente scolastico (quello che un tempo si chiamava vicario), e ha superato il concorso del 2011 «dopo 5 anni di studio e 4 prove d’esame - protesta - Non chiediamo regalini, ma il riconoscimento dell’idoneità guadagnata al costo di sacrifici». Accanto a lei ci sono centinaia di docenti in attesa di nomina, con le fasce nere del lutto al braccio e cartelli legati alle spalle. «Non abbiamo la certezza di un’assunzione né una risposta scritta dell’Ufficio scolastico regionale alle nostre istanze - incalza una collega, Tina Ferrara - In tutta Italia il concorso è stato funestato da ricorsi, eppure nelle altre regioni le graduatorie sono state pubblicate e i dirigenti hanno ottenuto incarichi già da due anni, mentre in Campania si aspetta la fine di una procedura di fatto mai iniziata». All’indignazione si aggiunge la rabbia per «un atteggiamento che offende l’onestà e l’impegno di docenti qualificati che hanno affrontato commissioni esigenti - taglia corto un manifestante - Ci sono delle indagini in corso sullo svolgimento delle prove, abbiamo fiducia nella magipresidi, stratura e rispetto per chi ha avanzato le proprie perplessità. Ma questo concorso deve trovare un soluzione poiché è un procedimento legittimo, e la graduatoria è un atto dovuto».
L’incontro organizzato dalla Cgil tra i rappresentanti del “Coordinamento docenti idonei” e il nuovo direttore scolastico regionale Luisa Franzese non allenta la tensione. E dopo una giornata di lotta «resta l’amaro in bocca accanto a un leggero ottimismo - si sfoga Domenico Coppola, portavoce dei manifestanti - Il nuovo direttore ci ha garantito il suo appoggio mostrando delle aperture, ma non ha comunicato i tempi necessari alla pubblicazione di una graduatoria né fornito un cronoprogramma degli incontri. Il cambio di guardia non segna una rottura con il passato: si continua a tergiversare e a lasciare la scuola e il diritto allo studio in balia di se stessi. Settembre è alle porte e affidare le scuole senza dirigenti ai reggenti significa minare il sistema alle fondamenta». Ora la protesta «si sposta a Roma» assicurano Fiorella Esposito della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil e il segretario della Camera del lavoro di Napoli Federico Libertino. «L’incontro ci lascia insoddisfatti - proseguono - L’attuale direttore, già vicario dell’Ufficio scolastico, dovrebbe quindi conoscere bene la questione. Gli studenti campani hanno diritto a una scuola “normale”».