Milano. Tempo pieno a scuola Richieste in aumento ma le classi caleranno
I sindacati: effetto dei tagli
Niente tempo pieno per tutti. Fra tagli del ministero e aumento degli iscritti alle elementari statali, i conti a Milano non tornano. L'allarme arriva dai sindacati, che hanno appena ricevuto la comunicazione sugli organici dall'Ufficio scolastico. «I posti assegnati dal ministero per le scuole della nostra provincia non bastano. Le classi prime a tempo pieno richieste dai genitori sono 1.500, ma non tutte sono state autorizzate: 75 sono state trasformate a tempo normale», spiega Caterina Spina, segretaria della Cgil Scuola. Per le elementari la formula che prevede due maestri per classe, otto ore per cinque giorni, a Milano è la più richiesta dalle famiglie, ma qualcuno non sarà accontentato. Il ministero ha assegnato undicimila posti (11.078), cinquanta in più rispetto al 2012-2013, ma nelle future prime arriveranno 2.195 alunni in più. «Le risorse assegnate non ci consentono di creare più classi a tempo pieno rispetto a quelle che escono. Tante erano, tante saranno. E poiché gli alunni sono più numerosi alcuni frequenteranno con l'orario normale», dice Giuseppe Petralia, direttore dell'Ufficio Scolastico di Milano. Non è tutto. Secondo la Cgil le classi saranno più numerose: «La media provinciale è di 21,46 alunni, ma ci saranno più prime da 26 e 27». E si ripresenta il problema dell'inglese, con i presidi sempre a caccia di maestri specializzati. «Ne mancano oltre tremila», sostiene la Cgil. «Le ore saranno coperte», assicura Petralia. Intanto la Corte. Costituzionale boccia la legge della Regione sulla chiamata diretta dei docenti: «Norma illegittima. Invaderebbe competenze dello Stato». (f. c.)