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Messaggero Veneto-Stop nelle classi al maestro-tutor

Stop nelle classi al maestro-tutor I sindacati: "Non si toccano i fondi degli istituti per mantenere nuove figure" PROBLEMI NELLA SCUOLA Continua il braccio di ferro alle elemen...

29/09/2004
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MessaggeroVeneto

Stop nelle classi al maestro-tutor
I sindacati: "Non si toccano i fondi degli istituti per mantenere nuove figure"
PROBLEMI NELLA SCUOLA
Continua il braccio di ferro alle elementari sul ruolo del docente-coordinatore Cgil, Cisl e Uil insorgono contro le sanzioni ventilate in alcuni circoli didattici
Franza: meglio attendere l'esito della trattativa avviata dal ministero


"Cari dirigenti, le risorse relative al fondo di istituto non sono utilizzabili per finanziare il docente tutor e le prestazioni aggiuntive del portfolio o piano personalizzato". Memorandum nero su bianco, bollato con posta celere dai sindacati di Cgil-Cisl-Uil scuola a trentaquattro capi di istituto provinciali, per dare l'altolà alla riforma a tutti i costi.
Come dire, scalate le marce in attesa che la trattativa contrattuale aperta dal ministero dell'Istruzione vada in porto, per stabilire una simmetria tra nuove prestazioni e compensi.
La smania di riforma prende la mano e il segretario cigiellino Carla Franza non usa i guanti per dire: "I dirigenti provinciali si calano nei panni di buro-funzionari di Stato per applicare la legge con un pressing sui collegi docenti che mira a ricondurli all'obbedienza e alla censura del libero pensiero - va all'attacco il numero uno di Cgil Franza -. Caserma o scuola? Nei circoli del Pordenone (Pedemontana e nell'hinterland della città) si arriva a minacciare sanzioni, a convocazioni ripetute delle assemblee collegiali per modificare le delibere già approvate sul blocco dei criteri per individuare il tutor, l'articolazione oraria e il portfolio. Il nostro studio legale è pronto a prendere l'iniziativa su eventuali casi in cui i dirigenti non applicassero le direttive votate dai collegi".
Docenti smarriti di fronte a quesiti dirigenziali del tipo: "se il tutor è diffuso a tutti i maestri, quante ore di tutoraggio mettete a disposizione, per settimana?". Chi trova la risposta, è bravo. Oppure: "cominciate a produrre i materiali per il "portfolio" individuale degli alunni e differenziate con l'evidenziatore le ore obbligatorie da quelle aggiuntive, nel quadro da consegnare alle famiglie dei bambini". Ma il contratto di lavoro, contempla queste attività?
"Non sono ore e funzioni previste dal Ccnl - precisa Carla Franza - e nemmeno esiste un fondo risorse per remunerarle. I dirigenti spingono alla riforma, ma devono ricordarsi che non è previsto questo tipo di compensi. Un capo di istituto ha minacciato di trasmettete al direttorato regionale di Trieste nomi e cognomi dei docenti che avessero votato contro l'applicazione della riforma: siamo alla deriva dell'autonomia?".
Di fatto, in molti circoli didattici emerge la figura del maestro prevalente con 18 ore in classe e la predisposizione del portfolio, il "book" che documenta il percorso formativo di ogni allievo. Stop al registro e via libera al grande contenitore ad anelli per rilevazioni, curricoli e materiali prodotti dall'allievo (dal disegno al pupazzo di peluche). La riforma manda in soffitta gli obiettivi e programma per competenze. Unico problema: reperire in fretta maxi-armadi per i portfolio, perchè le scuole rischiano di essere sommerse da un'onda anomala di materiali ingombranti e, di più, a lunga conservazione.
Chiara Benotti


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