Messaggero Veneto-Scuole, avvio delle lezioni nel caos
Sindacati preoccupati per il rinnovo del contratto. Libro bianco della Cgil sui disagi scolastici in Friuli Scuole, avvio delle lezioni nel caos Mancano 350 insegnanti in provincia: l'anno si aprir...
Sindacati preoccupati per il rinnovo del contratto. Libro bianco della Cgil sui disagi scolastici in Friuli
Scuole, avvio delle lezioni nel caos
Mancano 350 insegnanti in provincia: l'anno si aprirà il 16 settembre tra scioperi e assemblee
di GIACOMINA PELLIZZARI
Tra scioperi già indetti e un fitto calendario di assemblee con il personale della scuola il 16 settembre prenderà il via l'anno scolastico. Sarà un avvio con molte incognite che dovrà fare i conti con la carenza delle risorse, le mancate immissioni in ruolo degli insegnanti, i posti di supplenza che non soddisfano le richieste dei dirigenti scolastici e il contratto collettivo di lavoro non ancora rinnovato.
La mobilitazione del comparto è scontata. Anche perché la Cgil-scuola per settembre ha già indetto uno sciopero (resta da fissare la data) e una manifestazione regionale, nell'ambito della quale presenterà un libro bianco sulle conseguenze derivanti dai tagli degli organici. All'iniziativa parteciperà anche il segretario nazionale della Cgil-scuola, Enrico Panini.
"Stiamo verificando quanti studenti non potranno usufruire delle ore di sostegno previste, quanti bambini saranno esclusi dalle graduatorie delle scuole dell'infanzia, quante classi saranno formate con oltre 28 studenti e le carenze del personale Ata nelle scuole slovene" conferma il segretario regionale della Cgil, Antonio Luongo, lo stesso che nei prossimi giorni illustrerà al prefetto di Udine, Rosario Salanitri, tutti i disagi della scuola. Nel frattempo metterà a punto il calendario delle assemblee che dal 16 settembre coinvolgerà il personale docente e Ata di tutte le scuole della regione. "Prima dell'inizio delle lezioni - spiega Luongo - siamo intenzionati a ottenere altri posti per il sostegno".
Non va dimenticato, infatti, che nelle scuole del Friuli Venezia Giulia, a fronte di un incremento di oltre 2 mila alunni in più - da 129.202 sono lievitati a 131.407 - l'organico è stato ridotto di 700 unità. Le carenze maggiori, circa 350, si contano negli istituti della provincia udinese. Altrettanto drammatica la situazione per l'attività di sostegno nelle scuole medie inferiori e superiori.
Tra gli insegnanti, insomma, il malessere continua a serpeggiare anche perché il contratto collettivo di lavoro, scaduto lo scorso 31 dicembre, non è ancora stato rinnovato. Su questo punto, insieme alla Cgil, si dicono pronte alla protesta anche la Cisl-scuola o lo Snals. "Il contratto deve essere siglato al più presto nel rispetto dei patti stabiliti con il Governo" ripete il segretario regionale della Cisl-scuola, Antonio Bassi, citando tra le richieste il riallineamento delle retribuzioni alla media europea. A preoccupare Bassi è la carenza delle risorse finanziarie: "Se non arrivano rassicurazione su questo fronte - aggiunge - non possiamo sederci al tavolo della contrattazione".
Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario provinciale dello Snals, Emilio Fatovic, che non nasconde la sua preoccupazione per il fatto che il rinnovo del contratto non potrà contare su un numero adeguato di risorse. Fatovic, però, si prepara a contrastare pure il processo di federalismo avviato dalla direzione regionale con la stipula del patto con il Miur. Il documento prevede l'avvio di una sperimentazione ispirata al modello del Trentino-Alto Adige nei confronti del quale lo Snals ha presentato un ricorso al Tar di quella regione. A giorni, Fatovic analizzerà il protocollo d'intesa nel corso della riunione del direttivo provinciale. "Stiamo assistendo a delle sperimentazioni basate su processi che non condividiamo. Il federalismo sull'istruzione - sono le parole di Fatovic - deve avere un coordinamento generale, non si possono creare regioni deboli e altre più forti". Il segretario provinciale dello Snals nutre dei dubbi pure sull'introduzione del maestro prevalente: "Non si capisce se il ministro pensa a una nuova impostazione didattica o esclusivamente al risparmio sugli organici". "Se sperimentazione vuol dire anticipazione di riforma non siamo d'accordo" torna a dire Fatovic, nel ricordare che lo Snals dopo aver dichiarato lo stato di agitazione è ricorso alle vie legali per fare chiarezza sui posti di sostegno non autorizzati in provincia.