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Messaggero Veneto-Scuola, sperimentazione da rivedere

Scuola, sperimentazione da rivedere Adesioni entro l'11 settembre. Forte ha accolto le richieste dei sindacati Sperimentazione nelle scuole dell'infanzia e nelle elementari punto e a capo. I...

07/09/2002
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MessaggeroVeneto

Scuola, sperimentazione da rivedere
Adesioni entro l'11 settembre. Forte ha accolto le richieste dei sindacati

Sperimentazione nelle scuole dell'infanzia e nelle elementari punto e a capo. Il direttore scolastico regionale, Bruno Forte, ha accettato le critiche dei sindacati che hanno fortemente contestato il metodo con cui sono state raccolte le adesioni nelle scuole disposte a sperimentare la riforma Moratti.
Ieri pomeriggio, nel vertice con le rappresentanze sindacali, Forte ha ammesso che l'elenco delle adesioni inviate nelle scuole non risponde alla realtà anche perché alcuni istituti non hanno mai dato la loro disponibilità. "Per deontologia istituzionale sono tenuto a fare quanto mi viene richiesto dai miei superiori" si è giustificato Forte, nel riconoscere che le richieste dei sindacati sono motivate e che per questo ha chiesto la reale disponibilità ad effettuare la sperimentazione attraverso una circolare già emanata.
"Le adesioni dovranno pervenire entro l'11 settembre. Dopodiché saranno i Consigli d'istituto a confermare o meno tale disponibilità al progetto" riferisce la segretaria regionale dello Snals, Adriana Paulitti, nel ricordare che una volta registrate tutte le adesioni, l'elenco sarà valutato pure dalle rappresentanze sindacali che torneranno a incontrare il direttore scolastico regionale per stabilire i criteri di ammissione nel caso in cui il numero delle richieste risulti superiore a quello fissato dal ministero.
A quel punto, così sostiene il segretario regionale della Cgil-scuola, Antonio Luongo, la macchina si dovrà fermare. "Bisognerà attendere il parere del Cnpi e la firma del decreto, solo a quel punto le scuole potranno decidere se aderire o meno alla sperimentazione". Luongo, però, anche nel corso dell'incontro, ha ricordato più volte che la delibera dovrà essere votata prima dai Consigli di circolo e poi dai Collegi docenti deputati a definire la nuova organizzazione del lavoro. "Se ci trovassimo di fronte a molteplici delibere, stante il fatto che solo due scuole per provincia possono partecipare alla sperimentazione - sottolinea Luongo - dovremmo definire dei criteri di scelta ben precisi".
Soddisfatti del risultato ottenuto, i segretari regionali dello Snals e della Cgil-scuola ci tengono a far sapere che le loro posizioni non sono contro la sperimentazione purché il progetto non penalizzi gli organici e trovi il consenso delle famiglie e degli enti locali. "Il punto che non ci piace e che non piace neppure ai docenti - chiarisce Adriana Paulitti - riguarda il mancato finanziamento del progetto visto che le sperimentazioni non si fanno a costo zero e qui il costo sarà zero. Non va dimenticato, infatti, che gli organici non saranno modificati e tantomeno i fondi stanziati per la scuola". La segretaria dello Snals, insomma, non esita a definire la griglia imposta dal ministro Moratti molto rigida che non lascia spazi ad eventuali aggiustamenti sul territorio. Per questo invita i sindaci dichiarati favorevoli alla sperimentazione a finanziare le scuole presenti nei loro ambiti territoriali. Magari dotandole dei sussidi informatici necessari all'attività didattica.
Sulla stessa lunghezza d'onda pure Luongo che ribadisce: "La sperimentazione non è stata pensata per costruire un curriculum per l'alunno che entra a cinque anni e mezzo, bensì per organizzare il lavoro attraverso l'impiego dell'insegnante unico piuttosto che del modulo adottato finora".
Chiariti questi aspetti, il direttore scolastico regionale ha accolto la proposta avanzata dallo Snals in merito alla costituzione dell'Osservatorio regionale per il supporto alle scuole coinvolte. "Ha accettato di ampliarlo - fa sapere Adriana Paulitti - con la presenza di un docente, di un rappresentante delle famiglie e di un dirigente scolastico".
Il primo rifiuto all'adozione del progetto emerso finora è quello del Collegio docenti della direzione didattica di Latisana che, l'altro giorno, ha bocciato la decisione assunta dalla direttrice del plesso. Il progetto dovrebbe interessare la scuola dell'infanzia di Gorgo e quella elementare del capoluogo. "Non siamo stati consultati - hanno motivato gli insegnanti - è difficile dare un giudizio su qualcosa che non si conosce".
G.Pe.



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