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Messaggero Veneto: Scuola, il caso di “Stella” conquista la Cgil

Dopo la lettera-denuncia della madre pordenonese al ministro Fioroni, a Sacile spunta una nuova vicenda, accaduta all’Ipsc Marchesini

19/09/2007
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MessaggeroVeneto

«Assistenza legale gratuita ai genitori della bimba disabile senza insegnante di sostegno»

«Alla mamma di Stella, la bambina privata delle ore di sostegno in aula, il sindacato Flc-Cgil offre l'assistenza legale gratuita. L'integrazione non ha handicap».
Parola del segretario cigiellino Carla Franza che al diritto di studio, ci crede. Il caso di Stella, una bambina delle primarie pordenonesi e l'accorato appello materno al ministro dell'Istruzione Fioroni per ottenere sostegno a scuola, hanno graffiato le coscienze provinciali. «Esprimiamo tutta la nostra solidarietà - continua il vertice sindacale -. Ci sono sentenze favorevoli nei tribunali di tutta Italia, per ottenere davanti al giudice quello che il ministro dell'Istruzione Fioroni nega: l'integrazione e ore di sostegno agli scolari disabili».
Cattedre vuote (un centinaio, nelle 49 scuole provinciali) e sostegno all'handicap in emergenza, nella seconda settimana di lezioni 2007-2008. Tanti, i casi. «Il posto di sostegno vacante nell'Itc-Ipsc Marchesini di Sacile è un dramma per nostro figlio - hanno detto i genitori di uno studente H -. Piange, perché non ha il suo professore a scuola».
Durissimi, i primi giorni sui banchi, per le fasce deboli. «E' triste constatare che non sono casi isolati - fa l'inventario della sofferenza, la sindacalista Franza -. Le nuove certificazioni di disabilità, arrivate alle scuole a fine agosto, dopo la chiusura dell'organico di diritto per 550 iscritti H, non hanno ottenuto risposte sufficienti per l'integrazione».
La mappa provinciale del disagio, nelle primarie e infanzia conta 10 casi. «Nell'istituto comprensivo di Chions le 12 ore di sostegno richieste hanno ottenuto una risposta al 50% dal direttorato di Trieste - elenca, Franza -: 6 ore settimanali. Idem nel primo circolo di Pordenone. Nel secondo circolo le 12 ore a testa utili per dare futuro a 2 scolari sono state tagliate a 6 pro-capite. Nella direzione didattica di Porcia, stessa soluzione ragionieristica come a Spilimbergo. A Fontanafredda: assegnate 6 ore, cioè la metà del fabbisogno».
Ore colabrodo, per il sostegno. «Nel settore dell'infanzia - chiude l'amara geografia della mancanza, la cigiellina - c'è il caso eclatante. Il secondo circolo di Pordenone ha presentato una richiesta di 12 ore e mezza per un bambino e l'autorizzazione a 6 con 15 minuti di frazione oraria, sembra una presa in giro. Si misura l'handicap con le divisioni, mai moltiplicazioni».
La formula numerica scatta di fronte a un handicap psico-fisico non grave: è escluso a priori il rapporto "one to one", cioè scolaro-docente di sostegno. Il rapporto concesso è, invece, quello 1 a 4, cioè l'insegnante divide 25 ore settimanali di servizio nelle primarie, oppure 18 nelle secondarie in 4 parti, per 4 disabili. Ci vorrà un V-Day per l'integrazione dei disabili a scuola? (c.b.)


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