Messaggero Veneto-Sciopero, la città si fermerà

mobilitazione generale di venerdì 18
"Sciopero, la città si fermerà"
Il segretario della Cgil: avvertiamo sconcerto e preoccupazione tra i lavoratori

di PAOLA LENARDUZZI
"Udine e il Friuli si fermeranno". Non vuole essere un proclama la previsione di Natalino Giacomini, segretario provinciale della Cgil in relazione allo sciopero generale proclamato per venerdì prossimo. "Riteniamo di poter prevedere una forte adesione '#8211; spiega il rappresentante sindacale '#8211; in base alle sensazioni e alle reazioni che stanno emergendo nelle assemblee che teniamo in questi giorni ascoltando un po' tutte le categorie".
Dunque ci si potrà aspettare un corteo piuttosto nutrito in centro città e, di riflesso, disagi consistenti per i cittadini e la loro quotidianità. "Se oltre diecimila sono gli iscritti alla Cgil del comprensorio di Udine, ci aspettiamo che le persone che prenderanno parte alla manifestazione siano molte di più", dicono alla Cgil.
In città la giornata di protesta proclamata "per dare ai lavoratori nuovi diritti e non toglierli, contro il patto per l'Italia e contro la Finanziaria" vedrà il concentramento in piazza Primo maggio dove alle 9.30 partirà il corteo (con musica) che, attraverso via Portanuova e Mercatovecchio, si concluderà con il comizio in piazza XX settembre, dove parlerà Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola.
Ma quali saranno le ricadute per il cittadino friulano di questa mobilitazione? Il sindacato prevede disagi in vari settori, dai trasporti (il personale viaggiante degli autoferrotranvieri sciopererà dalle 15 alle 23, pertanto la Saf non potrà assicurare per quella fascia oraria il servizio urbano ed extraurbano) alle poste, ad altri uffici pubblici. Non ne saranno immuni la sanità, le scuole, nè il settore privato: l'Amga ha già comunicato che sarà garantito il regolare funzionamento dei servizi tecnologici a rete e lo stato di sicurezza dei relativi impianti, mentre gli uffici aziendali, compresi gli sportelli utenti potrannno restare chiusi tutto il giorno.
A proposito di scuole, il segretario Cgil scuola del Friuli - Venezia Giulia Antonio Luongo, assicura che "le assemblee vanno bene e l'adesione per venerdì sarà alta nonostante strane voci circolate circa uno sciopero illegittimo e la possibilità di incorrere in provvedimenti disciplinari, in conseguenza al boicottaggio del ministro Moratti". "Il ministro '#8211; spiega Luongo '#8211; è sceso in campo per ostacolare lo sciopero del 18 ottobre dopo la proclamazione di quello del 14 da parte del sindacato Gilda. Ora però nelle scuole è arrivata la comunicazione ministeriale che pone fine a ogni dubbio: chi aderirà non rischierà niente".
Riprendendo il discorso generale, la necessità di mobilitarsi, secondo Giacomini, poche volte è sentita come in questa circostanza. "Tra i lavoratori c'è sbigottimento e ancor più preoccupazione per la politica della Finanziaria, con la mistificazione riguardo alla riduzione delle tasse, e poi per i contenuti del Patto per l'Italia che, con la modifica della legge 18, diminuisce i diritti di chi lavora aumentandone la precarietà".
Tutto questo a casa nostra come si tradurrebbe? "Il Friuli '#8211; dice Giacomini '#8211; ha un tasso di occupabilità basso, ma non sarà certo aumentabile con gli strumenti per l'emersione del lavoro nero previsti dal Governo, con il lavoro a chiamata o a termine. La sbandierata flessibilità ricadrà sul rapporto di lavoro, non per la prestazione: il part time che molte lavoratrici vorrebbero resterà sulla carta". "La crisi sta arrivando '#8211; conclude il segretario provinciale della Cgil '#8211; e la gente comincia ad avere paura".

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