Messaggero Veneto: Riforma Fvg, a scuola fino a 16 anni
Dal 2008 si potrà scegliere tra continuare gli studi e fare formazione professionale
Riforma Fvg, a scuola fino a 16 anni
LE DECISIONI DELLA GIUNTA
Conferma per il comodato gratuito dei libri Nascono i centri territoriali contro l’abbandono
Parte il piano contro la dispersione scolastica Previsti corsi per l’avviamento all’imprenditoria
TRIESTE. La giunta regionale ha approvato ieri il ddl predisposto a quattro mani (ed è una novità assoluta) dagli assessorati alla Cultura e alla Formazione. Il testo, contenente "Norme per l'accesso al sapere, il diritto allo studio, il nuovo ordinamento della formazione professionale e lo sviluppo del sistema formativo del Friuli Venezia Giulia" ha due punti salienti nell'innalzamento dell'obbligo scolastico dai 14 ai 16 anni (con la possibilità, nel biennio, di affiancare allo studio la formazione professionale).
E la promuozione e diffusione della cultura imprenditoriale.
«A giudizio della giunta si tratta di uno dei provvedimenti più importanti varati nel quinquennio, che conferma l'avanzata qualità della nostra produzione legislativa», ha spiegato l'assessore all'Istruzione Roberto Antonaz (nella foto), che ha presentato la legge assieme al collega Roberto Cosolini, responsabile del Lavoro e della Formazione.
Tra i contenuti dei 60 articoli, oltre ai due anni in più di frequenza, l'anagrafe scolastica e il "libretto formativo" del cittadino (con riconoscimenti ed accumulo crediti), azioni mirate per la montagna, gli svantaggiati e gli immigrati, la formazione all'estero. Ancora, l'istituzione dell'Ufficio regionale dell'orientamento scolastico, della Conferenza regionale e del Comitato regionale per l'istruzione (legati anche alla programmazione), dei Cts (Centri territoriali di servizi alle istituzioni scolastiche, organizzati da Province ed Enti locali) e dei Poli formativi. Infine il sostegno alla conoscenza delle lingue estere, comunitarie e minoritarie.
«La Regione non ha mai dato seguito fino in fondo alla propria competenza concorrente in materia. Questo governo crede in una società e in un'economia della conoscenza e promuove conseguentemente i saperi, sia a livello scolastico, con la lotta alla dispersione e l'innalzamento dell'obbligo, sia con una formazione intesa quale costante necessità, nell'arco dell'intera vita dei cittadini. Interventi, che si raccordano con la legislazione nazionale del dopo-Moratti», ha detto ancora Antonaz.
Una novità assoluta sarà poi la promozione della cultura imprenditoriale, attuata sia con una scuola attivata da Area Science Park, Università e altri enti, sia con moduli offerti ai diversi livelli dell'istruzione scolatica.
Citando la positiva adesione di 25 scuole al progetto "Imprenderò", Cosolini ha sottolineato la necessità di coltivare la già spiccata vocazione imprenditoriale del Friuli-Venezia Giulia. «Nel nostro recente viaggio in India abbiamo riscontrato che tutti i corsi di laurea, prevedono almeno esame in materia di imprenditorialità».
In quanto al finanziamento, esistono già delle norme e delle poste. «Se poi, come speriamo, si provvederà a rimpinguare la parte dell'istruzione scolastica, visto che la formazione attinge abbondantemente al Fondo sociale europeo, sarà un'ulteriore buona notizia», ha aggiunto Cosolini.
Sul ddl inizierà ora un percorso di confronto con il mondo della scuola, con quello della formazione e con le forze sociali, poi il testo approderà all'esame del consiglio. «L'idea è di approvarlo questo autunno, per renderlo pienamente operativo nella stagione 2008-2009», ha concluso Antonaz.
Luciano Santin