MessaGGERO Veneto-Raffica di ricorsi a scuola
Raffica di ricorsi a scuola Il braccio di ferro sulle assunzioni finisce in tribunale Brividi caldi nel settore scuola perché i precari docenti e Ata passano alle vie legali: scende in campo l'a...
Raffica di ricorsi a scuola
Il braccio di ferro sulle assunzioni finisce in tribunale
Brividi caldi nel settore scuola perché i precari docenti e Ata passano alle vie legali: scende in campo l'avvocato, contro le mancate immissioni in ruolo. Oltre 40 mila a livello nazionale e almeno 200 nel pordenonese i supplenti abilitati negli ultimi concorsi rimasti a bocca asciutta a un soffio dall'assunzione in ruolo, pronti a inoltrare una valanga di atti di diffida al presidente del Consiglio, ai ministri dell'Istruzione e dell'Economia, della Funzione pubblica e al direttore generale del personale nel Palazzo dell'Istruzione romano di viale Trastevere. A curare la regia giuridica delle contromosse dei supplenti, per tutelare i diritti professionali e concorsuali, i sindacati confederali.
"Invitiamo tutti i precari docenti e Ata che avrebbero diritto all'immissione in ruolo dal primo settembre, a diffidare formalmente il capo del Governo e i ministri Moratti e Tremonti chiedendo di procedere immediatamente alle nomine in ruolo - affermano i sindacalisti di Cgil e Cisl scuola -. La nostra iniziativa sta ottenendo una forte adesione e per la fine di agosto contiamo di raggiungere oltre 40 diffide legali. I precari storici e i vincitori degli ultimi concorsi devono alzare la voce, perchè con oltre 100 mila posti vacanti in Italia e almeno 600 nelle scuole del pordenonese per il personale Ata e docente è inaudito che si decida di bloccare tutto. Siamo contrari alla precarizzazione a oltranza della scuola e alle azioni che esprimono la volontà di tagliare posti di lavoro, peggiorando anche le condizioni di studio perchè aumenta il numero di alunni per classe".
Tempi di rigore e severità gestionale, tanto che l'indice del ministro dell'Istruzione si è alzato per indicare le scuole fuori-misura nel rapporto alunni-docenti anche per gli istituti di Meduno e della Pedemontana. Scuole di frontiera, che per sopravvivere nel territorio e ancorarsi alle realtà periferiche godono di eccezioni gestionali e deroghe. Ma la partita più grossa è della squadra dei precari: si ribellano alla professione 'oggi qui e domani chissà' che lo stop alle immissioni in ruolo fa continuare.
"Nelle graduatorie stai come nel gioco dell'oca - racconta un professorino giovane che 'tiene famiglia' a Napoli e sale al Nord-Est provinciale da settembre a giugno - perchè improvvisamente scivoli indietro e la cattedra di ruolo è il canto delle sirene di Ulisse. Ma questa volta basta: non molliamo la battaglia e piuttosto ci dissangueremo con gli avvocati. Siamo in centinaia, disposti a tutto pur di ottenere il diritto al ruolo che ci hanno sottratto. La questione delle assunzioni si deve riaprire, anche davanti a un tribunale".
Chiara Benotti