Messaggero Veneto: Più studenti e meno cattedre, scuola in subbuglio
Il prossimo anno rischia di partire con circa cento insegnanti in meno, i disagi maggiori nelle superiori
Cgil, Cisl, Uil e Snals pronte a indire lo stato di agitazione. La denuncia dei sindacalisti: molte classi non saranno autorizzate. Mancano anche fondi per pagare le supplenze
di GIACOMINA PELLIZZARI
Il mondo della scuola protesta. I nodi da sciogliere sono davvero troppi: dal taglio degli organici che in provincia si riassume in oltre cento insegnanti in meno, si passa alla carenza di fondi per le supplenze e all’ormai cronico problema del precariato. Tutto ciò mentre cresce il numero degli allievi che nel prossimo anno scolastico dovrebbe aumentare di oltre 500 unità.
A giorni le organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl, Uil e Snals, indiranno lo stato di agitazione che dovrebbe concretizzarsi con lo sciopero del 16 aprile e con ulteriori iniziative da attuate nelle settimane seguenti. La protesta nazionale, infatti, assumerà anche una valenza locale.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’incontro tra le rappresentanze sindacali e il direttore scolastico regionale, Ugo Panetta, sugli organici di diritto della scuola superiore. In quell’occasione è emerso che a a fronte di 105 studenti in più sono stati tagliati 32 insegnati. Il numero raggiunge le 49 unità se l’organico di diritto previsto per il 2007/08 si confronta con l’organico attualmente in servizio negli istituti della provincia.
Stesso copione nelle medie inferiori e nelle elementari dove a fronte di 293 iscritti in più verrà meno una decina di posti. Se al taglio degli organici si aggiungono le mancate assegnazioni di personale che, al contrario, sarebbero state necessarie per accogliere l’incremento degli scritti, «la situazione è davvero grave». Ad affermarlo è il segretario regionale della Cgil, Paolo Ciconofri, secondo il quale nelle scuole elementari il calcolo ministeriale tiene conto di un tempo scuola di 30 ore settimanali. «In questo modo – insiste Ciconofri – il tempo pieno non viene proprio preso in considerazione. Un problema, questo, molto sentito soprattutto a Udine».
«Lo Snals – fa notare il segretario regionale, Giovanni Zanuttini – ha sempre denunciato gli effetti negativi della Finanziaria e oggi i fatti ci danno ragione». Zanuttini, nel sostenere che i tagli al personale incidono pesantemente nelle superiori, afferma che il passaggio diretto dei fondi dal ministero alla singola scuola, di fatto, ha provocato una riduzione dei fondi che, ora, non bastano per pagare le supplenze. «Chiediamo – insiste il segretario regionale dello Snals – più fondi per le scuole». Inevitabilmente, il taglio del personale blocca l’autorizzazione delle classi con meno di 21 studenti creando non pochi disagi agli insegnanti e ai ragazzi visto che molti istituti, per superare l’ostacolo, saranno costretti ad accorpare le classi.