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Messaggero Veneto-Materne ed elementari snobbano la riforma

Domani la campanella suona per tutti. Poche famiglie aderiscono alla sperimentazione Materne ed elementari snobbano la riforma ...

15/09/2003
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MessaggeroVeneto

Domani la campanella suona per tutti. Poche famiglie aderiscono alla sperimentazione
Materne ed elementari snobbano la riforma

Il giro di boa di settembre colma le aule a quota 32 mila 800 studenti. Una domenica che dice addio alle lunghe vacanze per l'Iti Kennedy, l'Itg Pertini e la fascia dell'obbligo dei tre circoli didattici e delle 3 scuole medie di Pordenone. In provincia, intanto, motori accesi da lunedì per il Marchesini di Sacile, gli istituti superiori di Spilimbergo e il circolo didattico di San Vito al Tagliamento: si ricompatta il tempo scuola e questi ultimi agganciano la pattuglia degli altri istituti che hanno inaugurato l'anno scolastico in successione anticipata a singhiozzo, dall'8 settembre. Quanto all'umore degli studenti, c'è chi invidia, certo, i colleghi del centro-sud, aiutati dal clima a rientrare nelle aule più tardi; ma c'è pure chi si consola pensando alle vacanze intermedie nelle quali sarà 'recuperato' l'anticipo sclolastico settembrino rispetto a chi, ancora qualche anno fa, era chiamato a riprendere confidenza coi libri non prima dell'allora fatidica data del primo ottobre.
Comunque, anno nuovo, scuola vecchia. Ma la riforma incalza. In una battuta, occhio alle assenze degli studenti medi, perché nel futuro prossimo la 'marina' delle lezioni per un quarto dell'orario cancellerà il valore legale dell'annata.
Intanto, i primi decreti applicativi della legge Moratti di riordino dei cicli danno la scossa anche alla fascia elementare: per quest'anno solo leggere variazioni, con informatica e lingua inglese nel biennio elementare (già diffuse nelle scuole della provincia) e con la novità di una sporadica presenza di bambini anticipati a 5 anni e mezzo in prima elementare (meno di una quarantina nel Pordenonese); ma, nel prossimo futuro, avanti tutta con tutor e portfolio.
Risorse pari a 8 milioni di euro nel quinquennio da parte del governo per dare gambe al ribaltone e, nelle scuole primarie, evoluzione rapida ai blocchi di partenza. Tre anni per inserire i bambini anticipati a 2 anni e mezzo e 5 e mezzo (nati entro il 30 aprile) nelle prime sezioni materne e nelle prime elementari, con ridefinizione degli orari scolastici (nelle materne, da 24 a 30 ore settimanali a scelta delle famiglie; nelle elementari, 27 obbligatorie e 3 opzionali, alle medie di primo grado, 27 obbligatorie e 6 a scelta). E ancora: tempo potenziato con laboratori, disco verde al docente tutor nelle primarie e portfolio per fare la carta d'identità dell'apprendimento su misura di alunno, seconda lingua europea nei programmi delle secondarie dell'obbligo. Una rivoluzione decretata che non piace a Cgil scuola.
"L'anno scolastico si avvia pieno di incertezze '#8212; attacca il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese '#8212; e di sproporzioni visibili sul campo: aumentano gli alunni e diminuiscono i docenti. La politica dei tagli agli organici e alle risorse degli istituti serve a fare cassa per finanziare la riforma? Ci sono almeno un centinaio di bambini in lista d'attesa nelle scuole materne provinciali, i dirigenti sono costretti a chiedere contributi alle famiglie anche nella scuola dell'obbligo per attivare progetti formativi di qualità e il rischio dimensionamento per la lista degli istituti fuori standard nel rapporto alunni-docenti (una quindicina nel Pordenonese) è dietro l'angolo. Poi, si grida al miracolo della riforma Moratti? Noi gridiamo il nostro dissenso: sarà un anno difficile, all'insegna della protesta".
Chiara Benotti


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