Messaggero Veneto-Latisana boccia la riforma Moratti
Gli insegnanti: una decisione imposta dall'alto. Il dirigente regionale Forte difende la legge: "C'è una vasta domanda sociale" Scuola, Latisana boccia la riforma Moratti Il collegio docenti contr...
Gli insegnanti: una decisione imposta dall'alto. Il dirigente regionale Forte difende la legge: "C'è una vasta domanda sociale"
Scuola, Latisana boccia la riforma Moratti
Il collegio docenti contrario alla sperimentazione dei nuovi programmi prevista in due istituti
di ANTONIO SIMEOLI
Il collegio docenti della Direzione didattica di Latisana ha bocciato la sperimentazione della riforma Moratti che dovrebbe interessare due scuole del centro della Bassa. Il condizionale è, però, a questo punto ancora d'obbligo: la decisione del Ministero non è stata ancora ufficializzata e non è escluso che a sperimentare la riforma siano comunque alcune scuole della stessa Direzione.
E lo stesso direttore regionale all'istruzione, Bruno Forte, prende atto del 'gran rifiuto' degli insegnanti latisanesi, ma invita anche a non limitarsi alle decisioni del corpo docente: "sta crescendo in maniera importante l'interesse delle famiglie e degli enti locali verso la riforma '#8211; spiega Forte '#8211; la scuola sul territorio ne deve tenere conto". Per Forte, insomma, nei confronti della riforma si sta facendo largo "una vasta domanda sociale".
Intanto, però, da Latisana la sperimentazione, che dovrebbe interessare la scuola dell'infanzia di Gorgo e quella elementare del capoluogo, ha subìto una sonora bocciatura. Il no è arrivato ieri al termine della riunione del collegio docenti; un'assemblea molto partecipata che pressoché all'unanimità ha decretato la contrarietà degli insegnanti del centro della Bassa all'introduzione della sperimentazione. Un veto che, di riflesso, risulta essere un'opposizione anche alla stessa riforma. Se i sindacati commentano con soddisfazione la presa di posizione degli insegnanti contro il decreto del ministro, i docenti motivano la scelta. Due le considerazioni principali: la decisione di sperimentare il nuovo ciclo di studi è stata imposta dall'alto senza un necessario coinvolgimento del corpo docente; la riforma Moratti, inoltre, è stata creata passando letteralmente sulla testa dei bambini, che di questa riforma rischiamo seriamente di essere non beneficiari, bensì vittime.
I docenti, oltre 50, della Direzione didattica del centro della Bassa, appresa indirettamente la notizia della volontà del Ministero di dirottare la sperimentazione sulla scuola materna di Gorgo e su quella elementare del capoluogo, lunedì si erano una prima volta riuniti per prendere in esame la questione caduta come un fulmine a ciel sereno proprio alla vigilia del varo del nuovo anno scolastico. Per questo i docenti hanno preso tempo aggiornando l'assemblea a 48 ore dopo. Martedì, insomma, gli insegnanti si sono dedicati allo studio, anche se parziale e superficiale, della bozza della riforma. Infine, ieri, è arrivata la bocciatura. "Non siamo stati consultati '#8211; ha dichiarato un'insegnante '#8211; ed è difficile dare un giudizio su qualcosa che non si conosce. Non c'è nessuna garanzia organizzativa e non si può far passare la riforma sulla testa dei bambini".
Nella scuola materna di Gorgo, ad esempio, l'abbassamento dell'età utile per l'iscrizione all'anno scolastico farebbe lievitare il numero degli alunni di dieci unità, da 21 a 31, a tutto svantaggio della qualità dell'insegnamento. "E nella riforma non si accenna minimamente all'aumento del numero degli insegnanti", continuano i docenti latisanesi preoccupati anche della mancanza di ore da dedicare alla programmazione didattica e all'abbassamento dell'età per l'iscrizione dei bambini alle elementari destinata a passare a 5 anni e mezzo".
"Si tratta di una proposta in bozza '#8211; chiarisce il direttore regionale, Bruno Forte, riferendosi al 'caso Latisana' '#8211; non c'è un piano definito sulla sperimentazione, vogliamo avere dettagli. In ogni caso a Latisana ci sono comunque dei docenti disponibili ad introdurre la sperimentazione". Per Forte, insomma, se il dado della riforma fosse tratto non ci sarebbe bisogno di sperimentazioni. "Invece '#8211; conclude il direttore regionale '#8211; proprio per la varietà dei processi di maturazione dei bambini è necessario adattare i programmi alle diverse età e verificarli. Sarei anch'io contrario al semplice trasferimento dell'attuale offerta formativa ai nuovi limiti d'iscrizione alle prime classi di materne ed elementari".