Messaggero Veneto: La Cgil denuncia pressioni sulle precarie in maternità
Pordenone
«Sei in maternità e parzialmente occupato? È meglio se non accetti la supplenza, a scuola». Se lo sentono dire e incassano l’umiliazione, alcuni precari del Pordenonese e il risultato è uno: aumenta il contenzioso.
«I precari assunti con spezzoni di orario sono penalizzati» tuona la Flc-Cgil sulla circolare dell’amministrazione di via Concordia che mette in riga dirigenti e direttori amministrativi. Il turnover su 300 cattedre è partito, invece i completamenti di orario sono al palo e il diritto alla maternità va per aria. «Nelle scuole del pordenonese viene ricusato il diritto delle maestre supplenti nelle primarie e materne al completamento di orario - denunciano i cigiellini di Pordenone -. Arrivano casi analoghi a carico del personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata). Ci sono scuole troppo reticenti nell’attribuire incarichi, nel concedere il completamento dell’orario e anche nel rendere pubblici gli atti amministrativi».
Segreto amministrativo, si diceva qualche anno fa, e oggi è la cortina della privacy, tirata con troppo slancio. «Chiediamo trasparenza - vanno alla carica i sindacalisti Flc-Cgil -. Ci sono casi di discriminazione femminile sul lavoro: capita che gli aspiranti non graditi siano disincentivati nell’accettare l’occupazione, o finiscano scartati perché occupati part-time, oppure in maternità».
Ricorsi vinti a tavolino, nel caso delle maternità. «Per contenere un increscioso contenzioso - ammonisce i 49 istituti della provincia l’Ufficio scolastico provinciale -, si ribadisce che le assunzioni a tempo determinato devono rispettare la normativa. Devono essere riconosciuti appieno i diritti degli aspiranti».
Troppi ricorsi, uffici ingolfati da reclami e proteste formali. «Giù le mani dai diritti dei supplenti - è l’ultimatum cigiellino ai capi di istituto -. I contenziosi sono spiacevoli per tutti e costosi per chi li perde». (c.b.)