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Messaggero Veneto-Insegnanti segnalati dal telefono-spia

Insegnanti segnalati dal 'telefono-spia' (c.b.) Problemi della scuola provinciale anche in estate, quando aule e corridoi sono avvolti dalla quiete: secondo il sindacalista di Cgil scuola, Gianf...

08/08/2002
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MessaggeroVeneto

Insegnanti segnalati dal 'telefono-spia'

(c.b.) Problemi della scuola provinciale anche in estate, quando aule e corridoi sono avvolti dalla quiete: secondo il sindacalista di Cgil scuola, Gianfranco Dall'Agnese, proprio il fattore silenzio è sintomatico. La sindrome della censura pare serpeggiare tra docenti e dirigenti, per il terrore di finire segnalati come anti-riformisti rispetto al progetto di ribaltone dei cicli targato Moratti e pochi osano criticare le sperimentazioni annunciate di riforma per il prossimo autunno.
Qualche operatore degli istituti superiori provinciali è stato segnalato nelle liste del telefono-spia attivato alcuni mesi fa dall'onorevole italo-forzista Garagnani '#8212; spiega Dall'Agnese '#8212;. Si teme che la dissidenza aperta possa costare la mobilità d'ufficio e se gli opinionisti glissano, i docenti dal cuore sessantottino tacciono. Il problema tocca anche i dirigenti: può un capo di istituto, nell'era dell'autonomia, esprimere critiche nei confronti delle leggi di riforma della scuola che, magari, non condivide appieno, oppure deve autocensurarsi per il timore di un trasferimento forzato, se non del declassamento professionale? Il problema non è da poco in termini di democrazia, assilla il personale della scuola e mette in pericolo l'autonomia di pensiero dei dirigenti e degli insegnanti. Chiediamo più chiarezza in merito, per scongiurare lo 'spoil system' e i condizionamenti politici nella gerarchia della macchina amministrativa della scuola pubblica".
Per il momento, una circolare del ministero della Funzione pubblica mantiene in carica i dirigenti pubblici di prima fascia, compreso il vertice del direttorato scolastico regionale fino al 7 ottobre. Idem per gli ex provveditori delle 4 province, ora dirigenti di seconda fascia. Non sono previsti interventi per i 49 dirigenti del Pordenonese, ma in futuro? "Le voci insistenti di un ricambio al vertice ora gestito dal direttore Bruno Forte sono pressanti, sono rinviate di qualche mese '#8212; spiega Dall'Agnese '#8212;. Sull'assegnazione delle sedi e ruoli degli ex provveditori pare interverrà un decreto del presidente del Consiglio dei ministri e le incognite non si sciolgono, per ora. Per questo chiediamo una legge chiara e certa, per evitare ogni possibile subordinazione al potere politico: i dirigenti della scuola, a nostro avviso, devono rispondere del loro operato e delle loro idee soprattutto ai cittadini".


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