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Messaggero Veneto-il circo dei precari

Il 'circo'dei precari Sono una delle tante insegnanti precarie appartenenti alla graduatoria permanente provinciale della scuola elementare e fin qui nulla di nuovo. Martedì 30 luglio ho avuto ...

13/08/2002
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MessaggeroVeneto

Il 'circo'dei precari

Sono una delle tante insegnanti precarie appartenenti alla graduatoria permanente provinciale della scuola elementare e fin qui nulla di nuovo. Martedì 30 luglio ho avuto il 'piacere' di assistere alla convocazione per l'assegnazione dei posti vacanti per l'imminente anno scolastico, le più comunemente conosciute supplenze annuali. Le premesse non son da subito state delle migliori, dal momento che nessuna di noi era stata avvertita tramite telegramma come la legge prevede, ma solo con un fortuito passaparola (se per caso io mi fossi permessa una normale vacanza all'estero in quelle settimane ...) o tramite la lettura (facoltativa) dei quotidiani locali. Considerando che lo scorso anno tali operazioni si sono svolte i primi giorni di settembre e che le date cambiano sempre, è diventato davvero rischiosissimo andare in ferie in qualunque settimana estiva.
Ma procediamo, già dai primi minuti il tutto ricordava più un film di Fantozzi che un momento tanto importante per tutto il mondo della scuola, famiglie comprese, centinaia di insegnanti, tra cui la sottoscritta, alcuni anche con neonati fin troppo buoni appresso, ci siamo trovati ammassati come bestiame in una sala nel seminterrato del Liceo Copernico, con l'ossigeno sotto la soglia limite, in attesa di quella chiamata che ti permetterà di sopravvivere da precario anche per il prossimo anno.
Dopo due ore dall'inizio delle operazioni, il 'capo' decide, visto le implacabili proteste della massa, di ricominciare da zero, e non entro nel merito della presa in giro, chi c'era può confermare, e non siamo in pochi!
Si continua così tra silenzi (pochi) e lamentele (tante) e l'orologio che all'entrata segnava le 9 ora indica le 21. Beati i bimbi che ignari del tutto dormono nonostante le loro mamme stremate e nervose, assieme a molti altri, si vedano costrette a lasciare la sala con in mano un pugno di mosche. Ma anche chi è riuscito a entrare nel gruppo dei 'fortunati', non può ritenersi soddisfatto dal 'circo' in cui si è venuto a trovare.
Tutti abilitati, molti specializzati, alcuni laureati, a cui vengono chiesti doveri ma di cui non sempre vengono rispettati i diritti, ma se la legge c'è, rispettiamola, non ignoriamola per comodo, diamo a Cesare quel che è di Cesare (vedi cattedre non concesse per presunta impossibilità), così tutti dormiremo sonni più tranquilli, noi con lo stipendio sicuro e 'lassù' con la coscienza più pulita, nell'interesse di tutti, anche di quelle famiglie che tra un mese avranno i loro figli nuovamente sui banchi della scuola. Ma un mese è lungo, chissà ancora quante belle cose dovranno accadere... ma forse non è importante, è solo la nostra scuola. E anche fin qui nulla di nuovo!
Lettera firmata
Udine


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