Messaggero Veneto: I bidelli diventano vice-supplenti
Sempre più spesso tamponano l’emergenza delle cattedre scoperte La Flc Cgil: «Alunni smistati come pacchi e disabili penalizzati»
Il bidello al posto del professore e della maestra: tampona l’emergenza delle cattedre scoperte, perché il supplente costa troppo. Ausiliari allo sbaraglio, nelle aule trasformate in baby-parcheggio.
«Anche 6 ore di sorveglianza-supplenza in una mattina, per gli ausiliari - denunciano i casi diffusi nel Pordenonese, i sindacalisti Flc-Cgil Carla Franza e Gianfranco Dall'Agnese -. Mancano insegnanti a disposizione, ci sono dirigenti che non chiamano i supplenti perché non hanno risorse in cassa e le alternative sono poche. Centinaia di casi, in provincia».
Tre le possibilità: il bidello-vigilantes, lo smistamento alunni senza supplente affidati ad altri insegnanti, il docente di sostegno all’handicap “riciclato” per tutta la classe. «Alunni smistati come pacchi e fasce deboli private di un diritto - segnalano il modus operandi di tanti dirigenti i sindacalisti cigiellini -. La situazione nelle scuole del Pordenonese è insostenibile: mancano le risorse per pagare i supplenti temporanei. Tra i dirigenti la tentazione di non fare più ricorso alle nomine dei precari, prevale. Modificano l’orario dei docenti presenti, cambiano i turni di servizio all’improvviso e riceviamo proteste e segnalazioni continue».
Nelle scuole dell’infanzia la supplenza dovrebbe scattare dal primo giorno di assenza del titolare, come nel settore di ausiliari, tecnici e amministrativi. Nelle primarie si nomina il sostituto dopo l’assenza di 5 giorni, sempre che sia possibile utilizzare le compresenze docenti prima del sesto giorno. Le secondarie chiamano il supplente dopo 15 giorni. E, in provincia, ci sono precari che aspettano la busta paga da gennaio. «Il direttore regionale della scuola Ugo Panetta ha ricordato ai dirigenti che devono garantire il diritto di studio in primis - indicano i cigiellini -. Il problema delle risorse-fantasma non deve bloccare le nomine dei supplenti».
Nel 2006 sono stati accreditati 11 milioni 403 mila 230 euro alla voce supplenze brevi. L’assegnazione 2007 prevede il 40% in meno, cioè 6 milioni 597 mila 290 euro: non coprono il debito pregresso dell’annata 2006-2007. «L’azienda-scuola è fallita - è l’allarme di Gianfranco Dall’Agnese -. Bisogna trovare risorse, per le supplenze».
I cigiellini presenteranno al Prefetto di Pordenone, alla Provincia e Comuni l’emergenza. I fondi “freschi” 2007 non coprono l’emergenza dei debiti pregressi: se andrà bene, le scuole avranno un accredito di 5 o 6 mila euro dal ministero romano, a fronte di un debito medio di circa 20-30 mila euro. (c.b)