Messaggero veneto - E i ragazzi si affidano a Internet
E i ragazzi si affidano a Internet Cova la protesta. Strategie on line contro i piani del ministro Moratti Sono disillusi dalla proposta modesta per la scuola che il ministro dell'Istruzione Mo...
E i ragazzi si affidano a Internet
Cova la protesta. Strategie on line contro i piani del ministro Moratti
Sono disillusi dalla proposta modesta per la scuola che il ministro dell'Istruzione Moratti ha messo in cantiere: docenti e studenti vivono l'autunno come un simulatore di futuro in nerod. E la voglia di 'primavera' per un mondo nuovo tra banchi e cattedre (con risorse finanziarie fresche per la scuola pubblica), cova. In fibrillazione la classe docente è da un pezzo, ma raggiunge i massimi storici nella ribellione a una scuola-azienda in cui il passo alla proletarizzazione della cattedra è breve: promettono di scioperare in tanti i professori del Pordenonese nell'appuntamento del 12 novembre. E più di qualche scintilla si sprigiona anche dal pianeta studenti. Se lo slogan dello sciopero del 25 ottobre (adesioni in provincia nelle superiori dell'80 per cento degli allievi) ha bruciato il prato sotto le scarpe del ministro Moratti con il ritmo caustico di 'demorattizziamo la scuola statale', ora si promette una gragnuola di proteste fino alle feste di Natale. E la lotta parte on-line su Internet.
I siti della grande rete, inattaccabili dalle censure e senza confini geografici sono, per gli studenti 'no global' e 'no war' il laboratorio giusto per tessere le prossime mosse. Per ora la protesta monta a parole: sul portale d'accesso dell'Unione degli studenti e di quello nato dalla sua costola a Milano tra i teen-ager più agguerriti si aprono i cosiddetti 'laboratori in movimento'. Organizzare è la parola d'ordine per tutti.
"I nostri laboratori on line '#8212; spiega uno studente '#8212; sono i luoghi aperti per decidere concretamente che cosa fare. Per discutere la piattaforma studentesca, le rivendicazioni locali, i problemi del proprio istituto, aggregandoci e scegliendo le campagne sui temi sociali per la globalizzazione 'dal basso'. Vogliamo continuare a lottare contro l'autoritarismo e la compressione dei nostri diritti. Sentirete parlare di noi, ancora".