Messaggero Veneto: Bidelli, esami sotto accusa
Tre prove di selezione in tre scuole diverse nell’arco di 4 ore
Tre prove di selezione per bidelli supplenti in tre scuole diverse, nell’arco di 4 ore: corsa triangolare nella media di Prata, alla ragioneria Mattiussi e al liceo Grigoletti di Pordenone. Chi non ce la fa a vincere la lotta contro il tempo e superare l’esame resta senza lavoro. Quiz scritto e prova pratica di pulizia in via Interna, colloqui di selezione altrove e l’assunzione, con contratto a termine, è decisa dalle commissioni scolastiche.
Funziona come l’esame di Stato: al posto del diploma, qualche settimana di supplenza. «Il reclutamento dei bidelli non è trasparente – denunciano i sindacalisti Flc-Cgil Adriano Zonta e Gianfranco Dall’Agnese –. Le commissioni interne delle scuole stravolgono le graduatorie dei centri per l’impiego del Pordenonese. Sono definite sulla base dell’Isee, ma le scuole le modificano, anziché limitarsi ad assegnare l’idoneità o non idoneità: in base al punteggio assegnato ai candidati, reclutano con contratti a tempo».
Cinque supplenze in palio nel liceo Grigoletti e una decina in altre due scuole: il 30 ottobre, per una ventina di candidati, l’esame di ramazza è stato una “mission impossible”. Oltre cinquanta posti aspettano ancora il supplente, in provincia. «Prove di selezione diverse da un istituto all’altro, i bidelli avrebbero il diritto di conoscere l’area tematica di riferimento dell’esame, come capita in qualsiasi bando di assunzione nel pubblico impiego – aumentano il “j’accuse” i cigiellini –. Un meccanismo assurdo, che porta alla girandola dei supplenti in tante scuole».
Prove di selezione: quizzone scritto sulle norme di sicurezza e infortuni («La materia non rientra nel profilo professionale dei bidelli», smontano il test i sindacalisti). Prova di pulizia con la ramazza in mano e domande trabocchetto («Per lavare i vetri delle aule si usa la scala?»). «Situazione fuori controllo, a Pordenone – fa il contropelo allo sportello di reclutamento a scuola Zonta con Dall’Agnese –. Si calpesta la dignità personale dei lavoratori: rincorrono i bandi e prove di selezione. Qualche scuola ha il dirigente e il direttore di segreteria che si atteggiano a datori di lavoro: scelgono i supplenti senza rispettare le regole, come piccoli padroncini».
Accuse tutte alla verifica. Il popolo degli ausiliari Ata nelle bidellerie provinciali è inquieto: «Chiediamo regole precise», rivendicano. Il tavolo tecnico provinciale degli enti locali, aperto per sanare la “casbah” delle assunzioni dei collaboratori scolastici, tace.
Chiara Benotti