Messaggero-Umbria-Scuola, si taglia anche sui bidelli

Scuola, si taglia anche sui bidelli
Sos del sindacato confederale e autonomo. Che chiede aiuto ai sindaci
Una volta si chiamavano bidelli o bidelle: erano i primi ad arrivare nelle scuole, accendevano i riscaldamenti in inverno e accoglievano scolari e studenti. Pronti a soddisfare qualsiasi esigenza della scuola. Insomma, dei "padri" e delle "madri" per scolari e studenti ma anche punti di riferimenti fondamentali per presidi e insegnanti. Ora , le varie riforme che hanno cambiato e che cambieranno ancora la scuola ha cambiato nome a queste figure: adesso si chiamano "Ausiliari tecnico amministrativi" e nel linguaggio comune hanno assunto la pessima dizione di Ata. Ma passi pure questa. Ciò che non dovrebbe passare è il ridimensionamentio dell'organico che si precede per il prossimo anno, tanto che esso "sarà causa di una gravissima situazione nel prossimo anno scolastico", anticpano le segreterie regionali della Flc della Cgil, della Cisl Scuola, della Uil Scuola e dello Snals. Le quattro segreterie hanno allertato, in una lettera, i sindaci dei Comuni. E tra questi anche il comune di Spoleto e il sindaco Massimo Brunini. Molte le ragioni all'origine delle rimostranze sindacali: riduzione di 86 unità tra i collaboratori scolastici; la parametrazione penalizzante per la determinazione degli organici; la rigida applicazione di "tetti" provinciali e regionali da parte del Ministero che non tiene conto neppure "dell'effettivo numero di alunni iscritti".
Proprio in considerazione delle denunce avanzate dalle rappresentanze sindacali ed in risposta al coinvolgimento e al sostegno richiesto dalle stesse ai responsabili degli enti locali, la giunta comunale spoeltina ha inteso condividere lo stato di preoccupazione relativo al ridimensionamento del personale Ata in applicazione della Legge Finanziaria esprimendo la propria adesione alla mobilitazione indetta dalle quattro organizzazioni sindacali. L'amministrazione, infatti, ritiene che un ennesimo ridimensionamento del personale ausiliario della scuola in Umbria (86 i collaboratori scolastici che sarebbero messi fuori servizio) vada ad aggravare ulteriormente la già difficile situazione della gestione delle strutture scolastiche, con ripercussioni inevitabili anche sulla didattica e, quindi, sulla preparazione degli studenti, accrescendo anche il disagio degli alunni con difficoltà.