Messaggero-Umbria-Scuola, esercito di precari alla deriva

2002
Diffidenza verso i sindacati confederali dai quali non si sentono protetti, Carla Fiori Cgil: "Noi facciamo il possibile"
Scuola, esercito di precari alla deriva
Pochi i posti disponibili rispetto alle richieste, protesta per il ritardo dei 'calendari'
di ALFONSO MARCHESE

Alcuni hanno riposto ogni speranza. Altri vi si aggrappano per non scivolare nell'angoscia, pur nella consapevolezza che sono poche le chances di farcela. Di ottenere una nomina a tempo determinato. A turbare gli stati d'animo, più di quanto lo siano già, ci si mette il ministero che tira per le lunghe la redazione dei calendari sulle immissioni in ruolo. Era stato promesso che entro il 18 sarebbero stati affissi gli elenchi. Ora la data è stata fatta slittare al 22.
Insomma, il calvario dei precari per le materne ed elementari non finisce mai. E Terni non fa certo eccezione. "Siamo pronti ad ascoltare chiunque sarà in grado di darci una risposta chiara e fatta di certezze, non di forse - si legge in una nota redatta da un gruppo di insegnanti in bilico - E' ormai troppo pesante continuare a vivere solo di speranze". Ce l'hanno anche con i sindacati, dai quali non si sentono sufficientemente tutelati. La sfiducia sale come la febbre. Che come si sa porta anche a "sparlare". Ad accanirsi contro soggetti ormai guardati con sospetto. Con diffidenza.
"Hanno ragione di protestare per queste date e dati ballerini - afferma Carla Fiori della Cgil-Scuola - Si promettono posti disponibili, salvo poi restringere gli spazi. Sono i soliti impegni non mantenuti. Ormai ci si è abituati. E a farne le spese sono soprattutto coloro che aspirano ad un incarico a tempo determinato. Comunque, fin tanto che non saranno pronti gli elenchi non ho la sfera di cristallo per anticiparne i risultati. Se ne potrà parlare dopo il 22. Comunque, per quello che mi riguarda tutto l'anno sto qui nel mio ufficio presso la Cgil pronta a dare tutti i chiarimenti possibili ed immaginabili, ad esaminare i casi che mi vengono prospettati".
Per le elementari i posti disponibili sono 21, più 16 di sostegno; per la materna 19. Il problema sta ora nello stabilire quanti di essi sono disponibili per la disastrata categoria che non sa ogni volta a che santo votarsi. Occorrerà infatti aspettare il riassetto delle cattedre per gli insegnanti di ruolo attraverso la mobilità. Le briciole poi spetteranno ai precari.
Ma quanti sono gli insegnanti precari? "Tanti. Davvero molti - annota Carla Fiori - Gli elenchi del provveditorato agli studi somigliano sempre più a quelli del Collocamento. Molti degli aspiranti all'insegnamento non arriveranno mai a varcare il portone di una scuola. Purtroppo è così".
Il fatto è in tanti con il diploma fanno domanda. Magari senza farvi alcun affidamento. E ciò per dire che la parte di precari che mira ad ottenere uno straccio d'incarico è di gran lunga inferiore al numero dei colleghi che appaiono nella lista stilata dai provveditorati.
"E' così - sottolinea Carla Fiori - Il che non vuol dire che il numero di precari sia relativamente contenuto rispetto alla disponibilità di posti".
Insomma, c'è sproporzione tra domanda e offerta. Tra richiesta di lavoro e possibilità reali. Anzi, c'è la tendenza a restringere gli spazi occupazionali. Ad inforcare le cesoie e "tagliare". Con il solo obiettivo di risparmiare. Di contenere la spesa. Senza alcun riguardo all'aumento della disoccupazione che ne può derivare.
Come dire: si arrangi chi può.