Messaggero-Umbria-La rivolta dei precari
Oltre 400 insegnanti da anni in bilico tra le cattedre delle scuole umbre pigiano il piede sull'acceleratore per cercare di conquistare le centinaia di posti fissi da ricoprire nei prossimi anni (si p...
Oltre 400 insegnanti da anni in bilico tra le cattedre delle scuole umbre pigiano il piede sull'acceleratore per cercare di conquistare le centinaia di posti fissi da ricoprire nei prossimi anni (si parla di quasi 500) e fanno pressing sui politici di maggioranza e opposizione. Tutti insieme per cercare di trovare una via comune di lavoro e sbloccare una volta per tutte l'instabilità che da anni presente nel mondo della scuola. Nella regione, infatti, su cento professori, circa 50 danno lezione senza avere un contratto a tempo determinato, facendo arrivare ad oltre mille la quota di chi ancora una cattedra non è riuscito ad averla.
Dall'esercito dei precari, ecco Giovanni Falsetti: "Il problema delle immissioni a ruolo: sono stati formulati vari progetti, concordano sul fatto che le immissioni devono essere fatte, devono essere trovate soluzioni per i precari storici senza discriminazioni. E' questa la battaglia che adesso va fatta, col sindacato e con la mobilitazione di tutti noi precari". E c'è chi sottolinea che ci sono cattedre vuote e posti per personale amministrativo senza che ci si muova per coprire le disponibilità.
Da Giuliana Renelli, della Cgil scuola, un altro grido d'allarme: "Vogliamo un reclutamento trasparente, e invece ci sono segnali di grande preoccupazione che arrivano dalla scuola. L'articolo 5 della nuova legge delega è disastroso: si accederà ad un albo con la chiamata diretta delle scuole. Chiediamo un confronto e continuiamo a chiederlo senza avere risposte e senza che ci sia la volontà positiva di dare risposte. E così il rischio non è solo la mancata stabilizzazione del precario, ma il far rimanere precario anche il personale di ruolo".
M.Br.