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Messaggero/Umbria: La bufera che si è abbattuta sulla scuola non si placa

Anzi in vista dell’apertura del nuovo anno scolastico vengono al pettine tutti i nodi

27/08/2010
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Il Messaggero

di LUCILLA PICCIONI

La bufera che si è abbattuta sulla scuola non si placa. Anzi in vista dell’apertura del nuovo anno scolastico vengono al pettine tutti i nodi. E così succede pure che il preside dell’istituto alberghiero Casagrande si vedrà costretto a far fare ai suoi allievi ore di sala bar, al posto di quelle di cucina, perché non c’è l’insegnante deputato. Oppure al Federico Cesi le ore di matematica saranno affidate all’insegnante di matematica finanziaria che, in realtà, insegna tutta un’altra materia al di là dell’assonanza del nome. Per Italiano poi si va nel panico perché disponibili ci sono solo i docenti di educazione fisica, matematica e inglese.
Ma perché questa situazione che ha dell’inverosimile? Assurda.
Non si possono nominare i professori che servono magari attingendo dalle graduatorie d’istituto, come si è sempre fatto fino ad ora?
«Impossibile». Rispondono categorici all’ufficio Scolastico Provinciale, l’ex Provveditorato. C’è tanto di circolare del Ministero della Pubblica Istruzione che parla chiaro. Bisogna utilizzare solo ed esclusivamente i professori che sono in dotazione alla scuola. Neanche uno in più.
Come mai questa carenza di insegnanti?
Il nocciolo sta nella riforma Gelmini che ha ridotto a 32 ore, da 36, il monte orario settimanale degli istituti tecnici e professionali. I presidi hanno predisposto il nuovo orario sulla base di questa direttiva. Meno ore e meno insegnanti. Poi, due giorni fa, è arrivata la sentenza del Tar del Lazio che dice di riportare a 36 le ore settimanali per i tecnici ed i professionali. Ecco il perché dei buchi che si sono venuti a formare. Ci saranno più ore di lezione non coperte perché gli insegnanti grazie ai tagli sono stati mandati a spasso.
«Mi troverò costretto a dire ai miei studenti arrangiatevi come potete. Accontentatevi di quello che c’è, ho dovuto lavorare sulla base di quello che ho disponibile», dice polemico Giuseppe Metastasio preside dell’istituto Casagrande.
«E poi si parla di progetti, didattica avanzata. Ma con quali mezzi se ci troviamo addirittura senza insegnanti?», aggiunge Giocondo Talamonti preside dell’istituto tecnico Allievi e del professionale Pertini.
Scuote la testa Anna Caputo presidente dell’associazione Genitori Democratici.
«Avevamo avvertito di quello che sarebbe successo. Ma nessuno ci ha dato retta. I genitori non si sono resi conto della portata del disastro, i presidi hanno preferito non dire niente. Ma ora la gravità della situazione non può più essere taciuta».


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