Messaggero-Rieti-Sentenza del Tar mette a rischio il lavoro dei precari

Scuola. Mobilitati sindacati e Verdi
Sentenza del Tar mette a rischio il lavoro dei precari
Piove sul bagnato per i precari della scuola e numerosi insegnanti reatini rischiano di non trovare più a settembre il loro posto di lavoro qualora le graduatorie venissero rivoluzionate in base a una sentenza del Tar del Lazio che, annullando un decreto ministeriale del 16 aprile scorso, toglie i 18 punti di riequilibrio tra gli specializzati Ssis e gli altri precari. Gli specializzati si avvalgono infatti di un bonus di 30 punti che fino al 2001 era previsto anche per gli abilitati mediante concorso ordinario. Per quest'ultimi, però, il bonus è decaduto automaticamente con il loro inserimento nelle graduatorie permanenti.
La scuola è così di nuovo nel caos: la decisione del Miur determina una situazione di confusione e d'impasse amministrativo negli uffici scolastici provinciali. Infatti, a questo punto l'amministrazione scolastica procederà alla modifica della terza fascia delle graduatoria permanenti, bloccando le operazioni delle nomine che in alcune province erano state avviate.
Contro questa situazione i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Snals si sono mobilitati rilevando come 'i precari storici (quelli di età compresa tra i 35 e i 45 anni) si vedranno così scavalcati sia da coloro che, pur in possesso di servizio precedente non hanno superato il concorso ordinario e si sono riversati nelle 5155, sia dai neolaureati i quali, freschi di studio e privi di ogni esperienza didattica reale, si troverebbero a presidiare compatti le migliori posizioni delle graduatorie permanenti'.
Contro questa prospettiva che penalizza i precari, i Verdi di Rieti hanno assunto specifiche iniziative in proposito, ed in queste ore il deputato Paolo Cento e il senatore Loredana De Petris presenteranno specifiche interrogazioni alla Camera e al Senato.
Il partito del sole nascente, accusa: "Docenti che lavorano da anni, senza veder mai risolto il problema della loro precarietà, vengono ora ricacciati in fondo alle graduatorie da una sentenza del Tar del Lazio e da una recentissima circolare della Moratti con la quale quest'ultima smentisce disinvoltamente quanto aveva stabilito in un decreto ministeriale dello scorso aprile. Tutto ciò ha finito per provocare una guerra tra poveri: da una parte i precari, in molti casi sopra ai 40 anni, che si trovano defraudati di ogni legittimo riconoscimento per il lavoro prestato fino ad oggi; dall'altra altri più giovani che hanno ora acquisito il diritto di sostituirli nel vasto mondo del precariato, senza contare il caos che si verrebbe a determinare all'interno degli ex Provveditorati".