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Messaggero/Marche: Tagli alla scuola, sale la protesta della CGIL

Macerata

19/09/2010
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Il Messaggero

di GIANLUCA GINELLA

Tagli alla scuola, sale la protesta della Cgil. Ieri una delegazione ha incontrato il prefetto di Macerata per chiedere un intervento immediato del governo, perché 450 persone in meno nelle scuole della provincia negli ultimi due anni sono troppi. «Siamo estremamente preoccupati, prima di tutto per l’impatto dei tagli, specie per qualche scuola è diventata una situazione ingestibile - dice il segretario della Flc Cgil di Macerata, Giampaolo Cingolani -. Tra i docenti c’è la difficoltà a incastrare gli orari. Adesso, rispetto al passato, ci sono docenti che fanno servizio in più scuole con difficoltà estrema a gestire le classi. Inoltre quando manca un docente non è facile sostituirlo il giorno stesso, c’è il rischio che alcune classi restino senza docenti per giorni e giorni». Oltre agli insegnanti i tagli hanno colpito il personale non docente: «40 su 62 scuole in provincia hanno richiesto personale. Gli istituti non possono più gestire la sorveglianza 10 ore al giorno, anche solo l’apertura e chiusura delle porte» spiega Cingolani. Altro problema le classi super affollate: la Cgil parla di aule che nella scuola primaria accolgono 28 alunni (contro i 20 previsti dalla legge), mentre per le superiori si arriva a 32-33 studenti. Inoltre sono diversi gli istituti che hanno situazioni di degrado, il ministero dell’istruzione ne segnalava una ottantina in provincia.
Sull’università il sindacato critica la prossima apertura di Economia e commercio a San Benedetto da parte dell’università politecnica delle Marche, in una «inaccettabile logica concorrenziale», in contrasto con le motivazioni che portarono all’accordo tra gli atenei di Macerata e Camerino che hanno deciso di coordinare le risorse. Questi alcuni punti presentati al prefetto Vittorio Piscitelli che ieri ha ricevuto anche alcuni precari. Tra questi c’è Eleonora Ercolani, 29 anni, insegnante di italiano e latino di Montegranaro, laureata con 110 e lode, ma senza cattedra: «L’anno scorso ho lavorato in una scuola privata a Civitanova, senza stipendio, solo per avere punteggio. È una forma di sfruttamento, lo Stato ti mette in situazioni come questa». «Due anni con la Siss, uno per l’abilitazione al sostegno, più cinque di servizio, ho investito otto anni nella scuola e mi ritrovo a non lavorare - dice Davide Galassi, 30 anni, recanatese, insegnante di italiano e latino -. Sono indignato sia per la perdita del posto di lavoro, sia per la rabbia di vedere una scuola che non funziona».
Infine Cgil e Cisl hanno chiesto un incontro al Comune «per sistemare i trasporti urbani, ci sono molti disagi tra i ragazzi per gli orari delle coincidenze», segnala il segretario della Cgil Macerata Aldo Benfatto.


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