Messaggero-Marche-Caro BossiLA CULTURA NON HA CONFINI DI TIPO FEDERALE

Caro BossiLA CULTURA NON HA CONFINI DI TIPO FEDERALE

di GINO TROLI
Esprimere un parere sul ddl Bossi che trasferisce le competenze della pubblica istruzione alle regioni, secondo quella che il senatore chiama "devolution" o federalismo scolastico: confesso che lo faccio con grande trepidazione per un paese, l'Italia, che proprio mentre si vive la fase della costruzione della nuova Europa, e dunque della individuazione di valori comuni che ci fanno parte integrante di un sistema di civiltà e di culture che tra Illuminismo e Idealismo romantico ha delineato i connotati permanenti della società europea, rischia di perdersi in un dibattito assurdo sul recupero becero dello strapaese.
La tesi ,infatti, della necessità di conformare i programmi scolastici alla peculiarità storica delle regioni è risibile: solo chi non conosce la scuola può avere un'idea così lontana dalla realtà scolastica, che già da un ventennio sperimenta forme avanzate di studio e conoscenza del territorio attraverso l'inserimento nei programmi della storia locale. Siamo già infatti al confronto metodologico sulle modalità di studio delle radici storiche della comunità locale, altrochè novità di oggi! La scuola elementare ne fa da decenni una componente fondamentale dei suoi piani didattici.