Messaggero-Ancona-Tagli selvaggi, scuola nell'incertezza
La mannaia della Finanziaria. Oltre mille milioni di euro in meno al settore scolastico. Ma gli operatori non h...
La mannaia della Finanziaria. Oltre mille milioni di euro in meno al settore scolastico. Ma gli operatori non hanno ancora ricevuto alcuna comunicazione
Tagli selvaggi, scuola nell'incertezza
Penalizzata la programmazione avviata a settembre. I presidi annunciano azioni decise
di CLAUDIA GENTILI
I tagli previsti dalla Finanziaria 2003 approvata a fine dicembre ammontano a 9.890 milioni di euro, ripartiti tra i 14 Ministeri. Di questi, 1.034,5 riguardano l'Istruzione. Una spada di Damocle che pende sulla scuola e la sua attività futura e che, secondo Cgil, Cisl e Uil, è quantificabile in un pesantissimo 30% in meno sul budget a disposizione degli istituti. Per denunciare gli effetti della manovra, i sindacati hanno indetto per oggi un incontro congiunto, ma in attesa dei chiarimenti 'dati alla mano", c'è disorientamento, incredulità e cauta attesa nel mondo della scuola. Chi con quei fondi dovrà materialmente organizzare l'attività didattica (per altro presentata a settembre), non ha ricevuto alcuna comunicazione e resta ancora all'oscuro di tutto. Non solo. La notizia della stangata arriva in un momento molto delicato specie per gli istituti superiori, impegnati nel rush finale delle nuove iscrizioni (il termine scadrà il 25), con scuole aperte e presentazione delle attività previste nei Pof (piano dell'offerta formativa dell'istituto) alle famiglie. "Ma il Pof può rivelarsi un libro dei sogni - spiega Rino Arcangeli preside del liceo Rinaldini - Il problema, tagli a parte, sta a monte, anche nella discrepanza tra l'anno scolastico, che inizia a settembre, e l'anno finanziario che inizia a gennaio. Vuol dire che faccio la programmazione didattica a settembre senza sapere di quale cifra disporrò esattamente, quindi alcune attività possono saltare. Si possono fare modifiche ma visti i tagli non si tratterà di ampliamenti. Questo va a discapito degli studenti". Incredulità più che sorpresa davanti all'entità dei tagli denunciata dai sindacati. Appena stemperata da cautela e attesa di avere notizie più precise. L'iter non è breve. Dalla finanziaria si deve passare agli atti dei singoli Ministeri e ai decreti attuativi. Poi arriveranno, tramite circolari, le direttive sui capitoli di spesa e i relativi tagli. "Faremo meno progetti o cercheremo finanziamenti esterni - commenta Giovanna Olivieri, vice preside dell'Itis Volterra - e servirà un elenco di priorità. Ma aspettiamo di vedere di che si tratta. Per quanto riguarda le attività per ragazzi con handicap, mi risulta che all'ex provveditorato i fondi ci siano". Trenta per cento in meno? "Se è vero - riflette il preside del liceo Galilei Fiorello Gramillano - siamo in mezzo alla strada. Con quello che costano le attività. Penso che dovremo concordare qualche iniziativa".
"Dovremmo organizzare qualche azione come quella dei Rettori - commenta tra amarezza e sarcasmo il preside dell'Istituto Podesti, Annarita Durantini - ma loro possono dimettersi, noi presidi invece, ci dovremmo licenziare". Accoglie la prospettiva con disincanto e un pizzico di sdegno. "Ne eravamo al corrente - spiega - ma ci era stato anticipato un 15%. Il 30% significherebbe voler mettere in ginocchio la scuola pubblica". Colpite soprattutto le scuole tecniche come il Podesti e l'attività per i portatori di handicap. "E' una politica schizofrenica. Prima vogliono una scuola non solo frontale ma comprensiva di laboratori e attività integrative, poi tagliano i fondi che permettono l'adeguamento. L'Ue finanzia sempre più la formazione professionale e noi in Italia, la mortifichiamo là dove si fa. Il nostro istituto prepara i ragazzi all'inserimento lavorativo e ha bisogno di programmi e laboratori sempre aggiornati, altrimenti i ragazzi non saranno competitivi. Un laboratorio costa 40 mila euro. Tagli al personale? Significa come minimo più alunni per classe. I ragazzi che hanno bisogno di recupero chi li segue? E' evidente - continua Durantini che alle Podesti ha attivato due progetti di sostegno all'handicap 'Crisalide" e 'Io da grande" con laboratori ad hoc - che il primo rischio è quello di veder scomparire gli insegnanti di sostegno". "Sarebbe gravissimo - commenta sorpreso il preside dell'istituto Nautico Bruno Ippoliti - Una circolare del Miur di novembre parlava del 15%. Il 30 è un'assurdità. Dovrò annullare alcuni corsi e magari anche organizzare pulizie self-service, visto che già ci mancano i bidelli". A questo proposito, l'articolo della finanziaria che riguarda la scuola (art.35, comma 2), prevede una riduzione del 6% dei collaboratori scolastici entro il prossimo triennio.