Messaggero-Ancona-Dal prossimo anno scolastico 230 docenti in meno
I TAGLI DELLA SCUOLA Dal prossimo anno scolastico 230 docenti in meno di CLAUDIA GRANDI Tagli in vista negli organici delle scuole marchigiane. Almeno 230 le immissioni in ruolo "decurtate...
I TAGLI DELLA SCUOLA
Dal prossimo anno scolastico 230 docenti in meno
di CLAUDIA GRANDI
Tagli in vista negli organici delle scuole marchigiane. Almeno 230 le immissioni in ruolo "decurtate" nella regione per l'anno scolastico 2002-2003, un numero ancora imprecisato per la provincia di Ancona. Cifra, questa, che l'Ufficio scolastico regionale dovrà ripartire tra le quattro province e tra i vari gradi ed ordini delle scuole in base alle esigenze ed in seguito ad uno screening in via di completamento tra gli istituti della regione. Già disegnati i quadri definitivi per quel che riguarda le materne e le elementari, mentre la parola fine per medie e superiori sarà scritta rispettivamente il 9 aprile ed il 5 maggio prossimi, quando (come già nel caso di materne ed elementari), i dirigenti dell'Ufficio scolastico incontreranno i rappresentanti dei sindacati confederali ed autonomi per comunicare le strategie adotatte. Ieri la seconda riunione in ordine di tempo: dopo il faccia a faccia del 9 marzo scorso per definire la situazione delle elementari, ieri è stata la volta delle materne, di cui hanno discusso con i sindacati il dirigente regionale Michele De Gregorio ed il direttore dell'Ufficio scolastico Fabio Iodice. E se il primo incontro aveva sancito l'eliminazione di 66 immissioni in ruolo per le scuole elementari, di cui 23 solo ad Ancona, ieri è andata decisamente meglio per le materne.
"I sei tagli previsti - spiega Rita De Dominicis, rappresentante della Uil-scuola - sono stati fortunatamente evitati. Per il prossimo anno, quindi, la situazione per le materne rimarrà immutata. Per di più siamo riusciti ad ottenere, per la prima volta dopo anni, l'assegnazione di un'insegnante di ruolo e a tempo pieno per la scuola realizzata all'interno dell'ospedale pediatrico Salesi". Chiuso felicemente il capitolo materne (meno quello elementari), le preoccupazioni dei sindacati, che pure riconoscono lo sforzo compiuto dall'Ufficio scolastico regionale per limitare i "danni" conseguenti alle indicazioni di tagli forniti dalla finanziaria, si concentrano ora sulle medie e soprattutto sulle superiori. Almeno 50 i posti in meno per le medie inferiori e 114 per le superiori: questi i dati che verranno discussi nel corso dei due prossimi incontri. Tagli che riguarderanno tutta la regione e che saranno distribuiti tra le quattro province in percentuale ancora da definire. "La nostra maggiore preoccupazione - spiega Antonietta Trillini della Cgil-scuola - è per lo scenario che si disegna per i prossimi anni. I tagli preannunciati per l'anno scolastico 2002-2003, infatti, non sono che un primo inizio di quello che accadrà nel futuro prossimo: il calo di organico stabilito dalla finanziaria, infatti, proseguirà ancora per tre anni ed in percentuali ben più consistenti di quelle attuali".
Ma quali conseguenze sulla didattica comporterà l'eliminazione di 114 immissioni in ruolo per le scuole superiori? "Anche se ancora stiamo valutando i dati riguardo alle pre-iscirizioni e quindi al numero di studenti per il prossimo anno - rileva il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Fabio Iodice - è accertato che nel 2002-2003 registreremo un incremento degli iscritti, circa 100 in più per ogni provincia. I tagli, quindi, produrranno quali inevitabili conseguenze l'accorpamento di alcune classi e la non attivazione di altre". Qualche problema in più, in questo caso non strettamente connesso con la politica dei tagli attuata dal ministro Moratti, lo avranno gli istituti professionali: il calo di iscrizioni in queste scuole (a favore dei licei e degli istituti tecnici) causerà probabilmente una richiesta di trasferimento da parte di diversi docenti, con la conseguente riduzione del numero di classi. Più lievi, ma pur sempre rilevanti, le ripercussioni dei tagli al corpo docente delle elementari.
"Se il tempo scuola ed il tempo pieno - spiega Francesca Conti della Cisl-scuola regionale - saranno garantiti, si verificherà per contro un abbattimento del numero di insegnenti di inglese per le prime e le seconde sezioni. Oltretutto nelle scuole più piccole sarà a rischio la compresenza delle tre insegnanti previste in ogni classe, dove quindi gran parte delle lezioni saranno tenute dalla cosiddetta insegnante prevalente".