Messaggero-Abruzzo-Scuola,una sentenza dà ragione ai non docenti

Scuola,una sentenza dà ragione ai non docenti
L'AQUILA - Il personale Ata della scuola (Ausiliari, tecnici e amministrativi) che è stato trasferito obbligatoriamente da enti locali ha uguali diritti rispetto ai colleghi già dipendenti statali della Pubblica istruzione. A stabilirlo, con una sentenza destinata a provocare un terremoto nel mondo del personale scolastico non docente, è stato l'altro giorno il giudice del lavoro dell'Aquila, Sabrina Mostarda, che ha accolto l'istanza di trenta dipendenti assistiti dall'avvocato Claudio Rapone.
Il giudice, accogliendo le tesi dell'avvocato Rapone, ha stabilito che il dipendente trasferito ha diritto comunque all'anzianità pregressa anche di fronte ad una nuova contrattazione del settore ed ha perciò condannato il Ministero "a riconoscere a ciascun ricorrente ai fini economici e giuridici, l'anzianità maturata alle dipendenze degli enti locali di provenienza ed a corrispondergli le differenze maturate dal primo gennaio 2000 tra lo stipendio in base al profilo professionale ed all'anzianità stabilita dal Contratto nazionale collettivo del comparto scuola del 26 maggio '99 ed al minor importo corrisposto a seguito del trasferimento nei ruoli del personale Ata della scuola, oltre agli interessi legali".
In base anche all'accordo Aran siglato dai sindacati, infatti, era accaduto che a parità di anzianità il dipendente che proveniva dagli enti locali percepiva un stipendio nettamente inferiore ad un collega con pari requisiti. Di qui la pioggia di ricorsi che, finora, sono stati già accolti dal giudice del lavoro di Milano e Cuneo, ed ora anche in Abruzzo.